DA TUTTA L’ EUROPA 7 mentre nel Napoletano, che per superficie corrisponde a tutte le regioni suddette prese insieme, ve ne erano soltanto 124 km., e nella Sicilia, la cui superficie corrisponde a quella del Piemonte, non ve ne era alcuna. Osservazioni simili si potrebbero facilmente ripetere per quanto riguarda le strade ordinarie, i servizi di poste e telegrafi, le scuole, insomma per tutti gli indici più notevoli della civiltà moderna. Il nuovo Regno d’Italia si era formato per una serie di annessioni ai dominii sabaudi (consacrate dal consenso delle popolazioni); perciò lo Statuto dato da Carlo Alberto al regno di Sardegna diventò la carta costituzionale dell’Italia. Naturalmente alcuni articoli subirono modificazioni, o per decreto dello stesso re Carlo Alberto, il quale nello Statuto aveva conservato la vecchia bandiera azzurra di Savoia e venti giorni dopo aveva accettato la bandiera tricolore, o per nuove leggi che modificarono alcune disposizioni: in particolar modo subì una trasformazione l’articolo 1 °, che dice : « la religione cattolica apostolica romana è la sola religione dello Stato; gli altri culti ora esistenti sono tollerati conformemente alle leggi ». Per una serie di atti interpretativi oggi si può considerare quest’articolo diviso in due parti : la prima rimane come un giusto e doveroso titolo di ossequio alla religione dell’immensa maggioranza della nazione ed i riti di essa vengono invocati dallo Stato nelle sue solennità; ma la seconda parte, quella della tolleranza degli altri culti, è stata ormai cancellata lasciando il posto alla quasi eguaglianza. La legge elettorale in vigore era ancora quella del 1848; richiedeva, per avere il diritto di essere inscritto nelle liste, un pagamento di imposta di 40 lire, cosicché si avevano poco più di 550 mila elettori. Il partito retrivo era stato talmente abbattuto dal rapido trionfo della rivoluzione, che si era ritirato dalla vita politica; specialmente i clericali più zelanti obbedivano al motto d’ordine : « nè eletti nè elettori », cosicché alla Camera non vi era alcun rappresentante di quest’ordine di idee. Anche i repubblicani sentivano di non aver favorevole l’opinione pubblica: nella primavera del 1870 vi furono alcune agitazioni repubblicane promosse da Mazzini, ma esse vennero facilmente represse e fecero appunto rilevare come quei giovani esaltati non avessero alcun seguito; i pochi repubblicani, che riuscivano a farsi eleg-