DELLA QUESTIONE D’ORIENTE 49 Serbia, e dall’altra non desiderava che la Russia intervenisse direttamente, perchè ciò avrebbe accresciuto la preponderanza russa; «erciò cercava di tenersi unito alla Russia soltanto per impedirle di muoversi. Ma il più deciso avversario delle ambizioni russe era ili governo inglese, diretto allora da Disraeli; già preoccupato per l’pvanzata russa nell’Asia centrale, voleva ad ogni costo impedire l’estendersi del suo predominio nella penisola balcanica. I Vedendo aggravarsi la situazione il ministro d’Austria-Ungheria Andrassy propose un’ azione diplomatica più energica presso la Turchia per ottenere delle riforme serie; le Potenze aderirono alla soa proposta ed egli preparò una nota da presentarsi alla Turchia precisando in questi punti le riforme immediate da adottarsi nella Bosnia e nell’Erzegòvina: libertà religiosa piena ed intera; abolizione dell’appalto delle imposte; destinazione del loro prodotto ai bisogni locali delle due provincie; istituzione di una commissione mista di maomettani e di cristiani per invigilare sull’applicazione di queste innovazioni; provvedimenti per migliorare le sorti dei contadini in modo da facilitare loro il diventare proprietari. II Sultano dichiarò che i provvedimenti suggeriti corrispondevano precisamente alle sue intenzioni, e per conservare in apparenza la sua autorità emanò quelle riforme come di sua iniziativa. Ma gli insorti neppure questa volta vollero prestar fede alle promesse turche e continuarono la lotta. Anzi la guerra, che durante il periodo più rigido dell’inverno aveva un po’ languito, riprese violentemente all’aprirsi della primavera del 1876. I Tali notizie eccitarono vivamente gli animi dei Bulgari per modo che anche in questo paese, che non si era mai ribellato, si ebbero alcuni tentativi di sommossa. Il perdurare della lotta nella Bosnia e nella Erzegovina e le agitazioni bulgare inasprivano sempre più i contrasti fra maomettani e cristiani nella penisola balcanica: il 7 maggio 1876 la città di Salonicco fu teatro di scene selvaggie, in mezzo alle quali i consoli di Francia e di Germania furono massacrati di pieno giorno dalla popolazione turca senza che le autorità intervenissero a far cessare il tumulto. Le Potenze inviarono in quel porto dei bastimenti da guerra, e la Francia e la Germania ottennero la punizione dei colpevoli (comprese le autorità) e un’indennità in denaro per le famiglie degli uccisi. In mezzo a questi avvenimenti alcuni uomini di Stato turchi, P. Orsi: La storia mondiale - II. 4