E LO SCOPPIO DELLA GUERRA MONDIALE 329 arbitrale dell’Aja; essendo stato il promotore della creazione di questo Tribunale internazionale, questa proposta era da parte sua naturalissima. Ma Guglielmo II non ne tenne conto, perchè intanto gli era giunta notizia che il consiglio di guerra di Pietroburgo aveva deliberato la mobilitazione. Effettivamente in Russia la paura di arrivare in ritardo era generale; il 30 luglio il presidente della Duma Rodzianko aveva creduto suo dovere di andare, come capo della rappresentanza popolare, insieme col ministro della guerra Suchomlinoff, dal ministro Sazonoff per pregarlo di comunicare allo Czar che, se si fosse ritardata la mobilitazione e ciò avesse recato danno alla patria, il popolo non l’avrebbe mai perdonato al governo, e tale messaggio venne subito riferito a Nicolò II. Questi, dopo lunghe esitazioni, la sera del 30 luglio si lasciò strappare il relativo ordine, e col suo triste sorriso si avviò verso il suo doloroso Calvario. Ufficialmente la mobilitazione russa fu dichiarata soltanto contro l’Austria, ma in realtà fu subito generale, perchè lo Stato Maggiore affermò che la mobilitazione parziale era tecnicamente impossibile, venendo a turbare il piano generale già stabilito contro l’Austria e la Germania. Il governo tedesco invitò la Russia a desistere da tale decisione; altrimenti si vedrebbe costretto a procedere anch’esso alla mobilitazione; ma lo Stato Maggiore russo, sapendo la sua organizzazione più lenta di quella della Germania, non volle saperne di rinviare le operazioni iniziate. Il governo russo però assicurò che le sue truppe non passerebbero la frontiera fino a che fossero continuati i negoziati per la mediazione; ma questa assicurazione non bastò per la Germania. Il 31 luglio a Berlino venne proclamato « lo stato di pericolo di guerra », dichiarazione che permetteva di mobilitare prima di dichiarare ufficialmente la mobilitazione; nello stesso giorno Guglielmo II mandò due ultimatum'. uno alla Russia dicendo che se entro 12 ore non avesse sospeso i suoi preparativi la Germania avrebbe anch’essa proceduto alla mobilitazione, e l’altro alla Francia per sapere se in caso di guerra russo-tedesca essa si sarebbe mantenuta neutrale, domandando risposta entro 18 ore. Naturalmente lo Czar respinse l’intimazione tedesca, e da parte sua la Francia dichiarò che avrebbe fatto ciò che la tutela dei suoi interessi le avrebbe consigliato.