E DOMINII COLONIALI 249 valse semplicemente a far adottare dei provvedimenti di repressione di ogni manifestazione di ostilità contro l’Inghilterra. Procedendo però anche in Egitto coi soliti criteri di sviluppo graduale delle istituzioni, il governo inglese ampliò i poteri dei Consigli provinciali, e nel 1913 riorganizzò l’Assemblea generale, composta in parte di membri elettivi, ma essa ebbe solo voto consultivo eccetto nel caso di imposte nuove. Intanto proseguivano i grandi lavori che davano all’Egitto una prosperità nuova: nel gennaio 1912 fu inaugurata la sopraelevazione di 5 metri della grandiosa diga di sbarramento di Assuan, lavoro che permise l’irrigazione di altri 4200 kmq. L’Egitto era rientrato in possesso dell’immensa regione del Sudan in seguito alla spedizione 1896-98 fatta coll’aiuto e sotto la direzione dell’esercito inglese; esso quindi dovette adattarsi a lasciarne l’amministrazione a un governatore generale inglese; e anche qui l’Inghilterra procedette subito a procurare il risorgimento economico di quel paese, che era stato rovinato dal governo del Madhi. Anche l’isola di Cipro (280.000 ab.) aveva veduto aumentare la sua prosperità sotto l’amministrazione inglese. Nominalmente era ancora sotto l’alta sovranità della Turchia, ma in realtà il governo era completamente nelle mani di un alto Commissario inglese, con un Consiglio legislativo di 18 membri, di cui 12 elettivi. In complesso, di fronte ai 4.5 milioni della madrepatria, i possessi inglesi comprendevano ben 370 milioni di abitanti; e le diverse parti di questo immenso impero erano tenute costante-mente a contatto con comunicazioni marittime pronte e sicure in relazione ad una linea continua di solide basi navali. # Dopo l’Inghilterra e la Francia veniva terza per dominii coloniali l’Olanda, che, di fronte ai 6 milioni di abitanti della madrepatria contava ben 38 milioni di coloni. Era questo l’avanzo del suo antico impero ed essa cercava di conservarlo intatto di fronte alle cupidigie di altre Potenze. A Sumatra però, e specialmente nel nord dell’isola, essa stentava sempre a mantenere l’ordine; la ribellione, dopo esservi stata permanente per più di trent’anni, prorompeva ancora spesso per ogni menoma causa di malcontento.