EQUILIBRIO INSTABILE 211 facilitato dall’interposizione della Francia; ma chi si adoperò ad attuarlo con passione fu il nuovo ministro russo degli esteri, Alessandro Iswolski. Bulow nelle sue Memorie ci dice che era bruttissimo, pareva un calmucco, ma era intelligente e ambizioso e sognava di legare il suo nome alla storia del suo paese realizzando le secolari ambizioni della Russia sugli Stretti. Egli voleva rialzare il prestigio perduto dalla Russia nella disastrosa guerra col Giappone; si proponeva perciò di deviare l’attenzione dello Czar dagli avvenimenti asiatici per concentrarla su quelli dell’Europa, e fu molto contento quando il 3 agosto 1907 a Pietroburgo potè sottoscrivere con l’ambasciatore inglese Nicolson il famoso trattato, che conciliò quegli interessi asiatici dei due Stati, che più volte avevano costituito una minaccia per la pace mondiale. La parte più importante del trattato riguarda la Persia, che appunto allora stava attraversando una crisi pericolosa. Questo Stato, di 9 milioni d’abitanti, era stato fino allora governato dispoticamente; nel 1906 in seguito a tumulti scoppiati a Teheran lo Scià Muzaffer Eddin, che era in fin di vita, accordò la costituzione; ma prima ancora che il nuovo governo funzionasse egli morì (9 gennaio 1907). Il nuovo sovrano Mohammed-Alì non ispirava grande fiducia nel paese ed il Parlamento da parte sua, nella sua inesperienza, si dimostrava sempre più esigente di fronte alla Corona, cosicché si ebbe un periodo di grandi agitazioni. In mezzo a queste circostanze la Russia e l’Inghilterra si accordarono nel dividere la Persia in tre parti, stabilendo al nord una zona d’influenza russa, ed al sud una zona d’influenza inglese, impegnandosi reciprocamente a non disputarsi in quelle regioni le concessioni di ferrovie, di banche o di altre imprese commerciali e politiche, e lasciando la zona intermedia libera all’attività dei due paesi. Naturalmente il Parlamento persiano protestò contro questo accordo dichiarandolo contrario alla dignità e all’indipendenza della Persia; il partito avverso alle influenze russe ed inglesi trovò facilmente appoggio nei Tedeschi, che da qualche tempo cercavano d’infiltrarsi nel paese e appunto allora vi avevano fondata una banca. Un altro punto dell’accordo riguardava l’Afganistan (che contava 5 milioni di abitanti) : il governo russo dichiarò di considerare l’Afganistan come collocato fuori della sua sfera d’influenza