220 EQUILIBRIO INSTABILE sione propizia per attuare le ambizioni russe e regolare la questione degli Stretti assicurandosi il diritto di inviare dei bastimenti da guerra russi nel Bosforo e nei Dardanelli ed avere libero accesso al Mediterraneo; il suo accordo con l’Inghilterra gli faceva intrav-vedere un felice esito nelle trattative con le altre Potenze; sperò così di ottenere per mezzo della diplomazia quell’apertura degli Stretti, che la Russia non aveva mai potuto raggiungere colle armi. Incominciò dall’Austria, la più interessata nella questione dopo l’Inghilterra; egli era in ottime relazioni personali col ministro Aehrenthal, che aveva percorso quasi tutta la sua carriera diplomatica a Pietroburgo e si era sempre dichiarato caldo amico dei Russi; combinò quindi con lui un colloquio, che si svolse nel castello di Buchlau (in Moravia) messo a sua disposizione dal conte Berchtold, allora ambasciatore austriaco a Pietroburgo. Anche PAehrenthal si proponeva di compiere un atto ardito che facesse uscire l’Austria dalla posizione secondaria in cui si trovava, e anch’egli pensava che il momento di agire fosse venuto : la Bosnia e l’Erzegòvina, occupate e amministrate dall’Austria, di nome continuavano a far parte dell’impero turco; vi era quindi a temere che in quei territori i sudditi maomettani volessero nominare i loro rappresentanti al Parlamento turco; bisognava togliere subito ogni incertezza sulla sovranità di quelle provincie proclamando la loro annessione all’Austria-Ungheria, il che avrebbe anche dato modo di impedirvi ogni ulteriore propaganda serba. Nel colloquio con Iswolski, Aehrenthal si dimostrò molto superiore al collega nell’abilità e nelle sottigliezze della diplomazia: egli non esitò a dare un’adesione di massima alla questione degli Stretti, ben sicuro che le opposizioni alle mire russe sarebbero venute da altre parti, e che quindi la sua concessione era puramente platonica; in compenso ottenne l’adesione del ministro russo all’annessione austriaca della Bosnia e della Erzegovina; ma mentre Iswolski, inavveduto ed incauto, non domandò quando PAehrenthal intendesse compiere l’annessione immaginando che le due cose si sarebbero svolte ad un tempo in una Conferenza internazionale, il ministro austriaco pochi giorni dopo proclamò l’annessione dei territori sopra indicati, sconvolgendo tutti i sogni dell’Iswolski ; il 7 ottobre i giornali ufficiali di Vienna e di Budapest pubblicarono il relativo decreto.