146 LA TRIPLICE E LA DUPLICE zione del nuovo czar: nella distribuzione delle tradizionali coppe e dei confetti, che doveva essere fatta al popolo in apposite baracche, più di tremila persone morirono schiacciate per la negligenza della polizia, che non aveva saputo prendere opportuni provvedimenti. Le messe celebrate per le vittime di questa catastrofe servirono di occasione ad una grande dimostrazione degli studenti di Mosca, dimostrazione repressa subito dalla polizia, ma che indicò l’inizio di un risveglio del movimento liberale. Dopo l’incoronazione Nicolò II si recò a fare le visite ufficiali alle varie Potenze, ma con particolare solennità a Parigi, dove fu accolto con acclamazioni entusiastiche. L’anno dopo il presidente della repubblica Felice Faure gli restituì la visita a Pietroburgo, e in questa occasione fu solennemente proclamata quella Duplice Alleanza, che si proponeva di controbilanciare le forze della Triplice. ❖ * * La Francia da principio nel suo entusiasmo patriotico aveva interpretato l’alleanza russa come un pegno della rivincita e della prossima riconquista dell’Alsazia-Lorena ; ma in realtà la Russia diede all’alleanza un carattere eminentemente pacifico. Essa aveva allora iniziato la sua trasformazione economica coll’impianto delle industrie, perciò il governo russo si servì dell’amicizia francese per procurarsi i capitali necessari; ma appunto perchè stava svolgendo questa trasformazione interna aveva bisogno di pace. La questione quindi dell’Alsazia-Lorena, uno dei problemi che aveva più volte minacciato di metter in fiamme l’Europa, parve assopirsi. Ed anche l’altro grande problema internazionale, la questione dell’Oriente europeo, parve in questi anni passare in seconda linea di fronte a nuovi e più vasti problemi : la Russia infatti (uno dei principali interessati nella questione) attendeva alla costruzione della ferrovia transiberiana e rivolgeva ora le sue mire ambiziose all’Estremo Oriente. Ad ogni modo la Francia era uscita dal suo isolamento politico; ma attraversò una nuova crisi interna per gli scandali del Pànama. Dopo il fallimento della società l’inchiesta giudiziaria rivelò che la direzione aveva speso assai male i denari: molti milioni si erano fermati a Parigi nelle tasche di giornalisti, di