PRIME MODIFICAZIONI Così il 4 agosto 1903 questo modesto figlio di contadini, che nato nel 1835 a Riese (provincia di Treviso) si era elevato man mano percorrendo tutti i gradini della carriera ecclesiastica, da parroco a vescovo e a cardinale, veniva innalzato alla tiara pontificia, e assunse il nome di Pio X. Egli pubblicò poi una Costituzione Apostolica (20 gennaio 1904) sulle norme da seguirsi nei Conclavi ed in essa proibì l’uso del veto sotto pena di scomunica. Anche il nuovo Papa proseguendo l’indirizzo politico dei suoi predecessori continuò a starsene chiuso in Vaticano ed annunziò la sua elezione a tutti gli Stati eccetto che all’Italia; poi obbedendo alTinfiusso dei Gesuiti scelse a Segretario di Stato un monsignore spagnolo, Merry del Val, da lui nominato subito cardinale. Quando il presidente Loubet venne a far visita al re Vittorio Emanuele III, il Papa inviò alle Potenze una circolare per protestare contro l’offesa che il capo di una Nazione cattolica, così strettamente unita al papato per tradizioni secolari, gli aveva fatto venendo a prestare omaggio in Roma al Re d’Italia. In seguito a questa protesta furono rotte le relazioni diplomatiche fra il Papa e la Francia; la Camera francese, anzi, nella discussione del bilancio, soppresse l’ambasciata al Vaticano; mentre negli animi della nazione faceva rapidamente strada l’idea di rompere il Concordato napoleonico e di stabilire la separazione della Chiesa dallo Stato. Nel 1905 infatti dopo discussioni appassionate fu approvata la legge, che segnò la fine del regime del Concordato, durato per ben un secolo, e vi sostituì quello della separazione della Chiesa dallo Stato. Naturalmente la nuova legge incontrò gravi difficoltà nella applicazione, specialmente riguardo alla devoluzione dei beni ecclesiastici; ma esse furono superate per il tatto e per l’abilità del ministro Aristide Briand, che era stato l’autore del progetto di legge. Poco per volta le questioni religiose si calmarono, ed i problemi economici e sociali tornarono a prendere il primo posto nella politica interna della Francia.