208 EQUILIBRIO INSTABILE allo zio del Sultano, recatosi a salutarlo, che « egli era venuto a far visita al sovrano indipendente del Marocco e che sperava che sotto la sua alta sovranità un Marocco libero sarebbe aperto al commercio pacifico di tutte le nazioni, senza monopolio nè esclusione di alcuna sorta ». Quest’episodio produsse una grande emozione in tutta Europa, ed essa si accentuò quando, pochi giorni dopo, il Cancelliere Biilow propose alle Potenze la riunione di una Conferenza internazionale per regolare la questione delle riforme marocchine. Naturalmente il Sultano del Marocco, lietissimo di veder risorgere la discordia tra le Potenze europee, dichiarò subito di aderire a tale proposta. Invano il ministero francese cercò di opporsi; la situazione internazionale diventava allarmante, e proprio in quei giorni avveniva la distruzione dell’ultima flotta russa a Tsuscima. Di fronte alle intimidazioni della Germania il ministero francese, accogliendo il pensiero del suo presidente Rouvier, timoroso dello scoppio di un conflitto mondiale, non osò spingere più innanzi il contrasto; e allora il ministro Delcassé rassegnò le dimissioni (giugno 1905). Egli era considerato in Germania come la personificazione dell’idea francese della rivincita: perciò la sua caduta fu salutata colà con piacere, mentre in Francia molti la considerarono come un’umiliazione; e queste due impressioni non giovarono certamente alla causa della pace. Vennero iniziate le trattative per la riunione della Conferenza in mezzo alla viva preoccupazione di tutto il mondo, che credette ancora di veder prorompere la guerra; nell’ottobre a Berlino Guglielmo II in occasione dell’inaugurazione del monumento a Moltke pronunziò un brindisi bellicoso, che terminava con un urrà « alle polveri asciutte, alle spade affilate, ai muscoli tesi ». Il 15 gennaio 1906 la Conferenza diplomatica attesa con tanto interesse si aprì nella piccola città spagnola di Algesiras, proprio di fronte alla costa marocchina. La Germania, sostenendo il principio della « porta aperta » e dell’eguaglianza di tutte le nazioni, sperò di ridestare gli interessi e le gelosie delle varie Potenze e di poter quindi costringere la Francia a veder sostituiti i suoi accordi particolari con un regolamento internazionale; ma si trovò presto disillusa. Invano tentò di indurre l’Inghilterra ad approfittare della Conferenza per sciogliersi dagli impegni presi con l’accordo del 1904;