298 IL CONCORDATO CON LA SANTA SEDE non nuovo alle trattative difficili, e che parve giustamente la persona più adatta. Incominciate nel 1888 le trattative ebbero un risultato soltanto tre anni dopo. Nel 1883 il principe Nicola aveva mandato a Roma il vescovo montenegrino Bessarione, in seguito metropolita di Cettigne, per regolare d’accordo con la Santa Sede la situazione dei cattolici del Principato. A questa iniziativa del Principe — narra il padre Barnabita Tondini, un fervente apostolo del- l’unione delle due chiese che poi ebbe parte importantissima nei negoziati del 1886 — con- tribuì il Durando, allora ministro d’Italia a Cettigne, il quale aveva anzi collaborato al pro- getto, di cui il vescovo Bessarione era latore, e che servi di punto di partenza per la conclusione del Concordato. Il Sundecich era allora segretario particolare del Principe e trattò e firmò in questa sua qua- lità come rappresentante di Nicola I, mentre il cardinale Jacobini rappresentava sua Santità. In quella occasione il Sundecich stette parecchi mesi a Roma, e ci volle il suo tatto e tutta 1’ abilità del Tondini per arrivare ad un risultato, poiché, mentre da una parte il Vaticano cercava con astuzia di approfittare delle buone disposizioni del Principe per avere la libertà di insegnare e di fare propaganda anche nelle provincie orto-