EQUILIBRIO INSTABILE 213 Baltico; in questa occasione venne chiaramente affermato che i due governi si trovavano in completa unità di vedute non solo negli affari asiatici, ma anche nella penisola balcanica e in generale nella politica europea. Tutto ciò dispiacque molto alla Germania, che si preoccupava essenzialmente di ciò che avrebbe fatto l’ipghilterra rispetto alle due alleanze europee, e la vide con dolore accostarsi alla Duplice. Vi furono in Inghilterra alcuni deputati socialisti, che disapprovarono il viaggio di Edoardo VII in vista dell’indirizzo poco liberale del governo dello Czar; ma sir Asquith, che era stato proprio allora chiamato alla presidenza del Consiglio, pur appartenendo al partito liberale e avendo nel suo ministero un socialista (Lloyd George), disse giustamente che l’Inghilterra non intendeva punto mescolarsi negli affari interni della Russia, e che il viaggio reale rappresentava un grande fatto di politica estera; pose quindi su di esso la questione di fiducia, e la Camera ed il paese approvarono la politica del Governo. * * * In Russia il governo costituzionale non si era iniziato troppo bene. Il conte Witte, che aveva cercato di appoggiarsi ai liberali frenandone però le aspirazioni, non era riuscito ad accaparrarsi la loro piena fiducia, mentre d’altra parte era sospetto ai reazionari; cosicché in breve suscitò il malcontento di tutti ed anche dello stesso sovrano; il 5 maggio 1906, prima ancora dell’apertura della Duma, egli si ritirò. Intanto venivano pubblicate le leggi fondamentali dello Stato: a fianco della Duma si innalzò alla dignità di Camera Alta l’antico Consiglio dell’impero, e allTmperatore fu riservata la competenza esclusiva nel legiferare sulle questioni militari. Il 10 maggio 1906 Nicolò II aprì solennemente la prima Duma in mezzo a grandi speranze della nazione; ma la maggioranza dei deputati apparteneva al partito costituzionale democratico (detto kadetto dalle due lettere K e D con le quali incominciano in russo le parole costituzionale e democratico). Esso fece approvare neH’indirizzo al sovrano l’esposizione del suo programma: suffragio universale, responsabilità ministeriale davanti alla Duma,