ED ACCORDI PER LA SPARTIZIONE DELL’AFRICA IO"] che rese assai tristi gli ultimi suoi anni. Bismarck si spense il 30 luglio 1898 a 83 anni di età. Il generale Caprivi accettò la pericolosa successione soltanto per l’obbedienza propria di un militare e dietro questa assicurazione di Guglielmo II : « Non si preoccupi, mi assumerò io la responsabilità degli affari » : dichiarazione, che fu commentata da Bismarck con queste parole, che oggi sembrano tragicamente ironiche : « Speriamo che la generazione futura possa raccogliere i frutti di questa fiducia, che il sovrano pone in sè stesso » (1). La Conferenza internazionale sul lavoro, raccoltasi a Berlino nel marzo 1890, comprese i rappresentanti di quasi tutti gli Stati d’Europa: essa suscitò un vivo interesse, al quale parve non corrispondere l’importanza delle deliberazioni prese, poiché la Conferenza si limitò a manifestare il voto che si restringesse la libertà di lavoro nei giorni festivi e che si stabilissero delle limitazioni riguardo al lavoro delle donne e dei ragazzi. Il governo tedesco iniziò subito una legislazione ispirata a tali concetti, e presto progetti di legge in tal senso furono preparati anche dagli altri governi. Più che tutto la Conferenza del 1890 segnò il riconoscimento ufficiale di un grande movimento di idee: la questione sociale finì per prendere una parte preponderante nella vita politica di tutto il mondo. Del resto, prima ancora della Conferenza di Berlino, i socialisti delle nazioni più progredite avevano preso un’ iniziativa per richiamare l’attenzione di tutti sopra alcune delle rivendicazioni da essi desiderate: nel congresso internazionale operaio tenutosi a Parigi durante l’Esposizione Universale del 1889 era stato deciso di organizzare per il i° maggio 1890 uno sciopero universale di una sola giornata, diretto specialmente a reclamare la riduzione della giornata di lavoro ad otto ore. La manifestazione riuscì abbastanza imponente nei grandi centri industriali, e la dimostrazione di questa solidarietà persuase sempre più le menti più elette della necessità di risolvere alcune delle (!) Giorgio Leone Caprivi de Caprara di Montecuccoli tenne la carica di Cancelliere soltanto fino al 1894; egli era di origine italiana, poiché i Caprivi sono del Friuli e i Montecuccoli del Modenese.