ED ACCORDI PER LA SPARTIZIONE DELL’AFRICA IOg colonia ai tempi di Napoleone III) e che ebbe poi attuazione in questi anni colla lotta contro il sultano Ahmadu, figlio di El-Hadi-Omar, e contro Valmamy Samory, che possedevano i due più forti Stati dell’interno. Contemporaneamente la Francia cercava di stabilire il suo dominio anche nella regione del Sahara; ma quivi l’immensità del deserto e la fiera resistenza delle tribù nomadi dei Tuareg impedirono una grande avanzata. In ogni modo in questa parte dell’Africa la Francia finì per prevalere sugli altri concorrenti europei, e per un accordo concluso nel 1890 l’Inghilterra stessa riconobbe come zona d’influenza della Francia il territorio al sud dei possessi francesi del Mediterraneo fino a una linea da Sai sul Niger a Barrua sul lago Tsad. Le regioni che circondano il lago Tsad sono considerate come le più fertili dell’Africa; perciò gli Inglesi cercavano di arrivarvi dalla loro colonia del Niger nella speranza di poter poi unire le regioni del Niger a quelle del Sudan egiziano; progetto che contrastava i sogni dei Francesi, i quali miravano a congiungere il Congo francese alle rive del lago Tsad. In mezzo a queste due ambizioni rivali cercavano di farsi strada i Tedeschi, che dalla loro colonia di Camerun, compresa tra la colonia inglese del Niger e il Congo francese, si proponevano di arrivare anch’essi al lago Tsad. Francesi, Inglesi e Tedeschi in questa corsa alla conquista e spartizione dell’Africa si trovavano anche frenati dal nuovo Stato indipendente del Congo (considerato naturalmente neutrale come il Belgio), che comprendeva l’immensa regione che si distende dalle foci del Congo al lago Tanganika. Sotto l’alta direzione del re Leopoldo II l’esplorazione del paese procedeva rapidamente, e ad essa tenevano dietro l’apertura di strade e lo sviluppo di intraprese commerciali e industriali e i provvedimenti contro la schiavitù. Lo Stato del Congo non aveva col Belgio altro legame che quello del comune sovrano: egli governava il Congo come un uomo di affari e un proprietario di terreni. Nel 1889 il re fece testamento, col quale lasciò il Congo al Belgio. Perfino il Portogallo sotto il governo del re Luigi aveva concepito degli arditi disegni di politica coloniale. Esso possedeva da secoli la colonia di Angòla sull’Atlantico e quella di Mozambico Sull’Oceano Indiano; ma si era accontentato di tenervi delle piccole fattorie. Ora venne svolgendo in quelle colonie tutta un’atti-