NELLE ALTRE PARTI DEL MONDO 279 cembre i ribelli riuscivano ad impadronirsi di Nanking. Quivi pochi giorni dopo si riunirono i delegati delle provincie insorte, che deliberarono l’organizzazione di un governo repubblicano provvisorio ed elessero a presidente il medico Swen, ritornato appunto allora dal lungo esilio. Il governo imperiale, non sentendosi più in grado di soffocare la ribellione, accolse l’invito di alcuni capi dei ribelli per trattative e concluse con essi un armistizio, così che fin d’allora era cessata veramente la guerra civile; ma le trattative andarono in lungo poiché il primo ministro esitava a provocare la caduta della dinastia. Il dottor Swen, prendendo nelle sue mani i negoziati in corso, propose al Yuan queste condizioni: abdicazione dell’imperatore che riceverebbe una lauta pensione, adesione del primo ministro alla repubblica, rinunzia di Swen alla presidenza, elezione di Yuan a presidente. Il primo ministro, per non mettersi completamente nelle mani del partito repubblicano, adottò un altro sistema: il 12 febbraio 1912 fu pubblicato un editto, col quale l’imperatrice madre rimetteva la sovranità al popolo e investiva Yuan Sikhai dei pieni poteri per l’organizzazione di un governo repubblicano provvisorio e per il ristabilimento della pace (1). Da parte sua però il dottor Swen mantenne la promessa fatta: il 13 febbraio rassegnò le sue dimissioni all’Assemblea di Nanking, e due giorni dopo fece da essa eleggere Yuan a presidente del governo provvisorio. Questi accettò. Si stabilì che il Parlamento sarebbe composto di due Camere: un Senato formato di membri eletti dalle assemblee provinciali, ed una Camera di rappresentanti nominati col sistema a doppio grado. Gli inizii della nuova repubblica furono molto agitati ; le rivolte furono all’ordine del giorno e lo stesso dottor Swen finì per mettersi alla testa dei ribelli; ma il presidente Yuan riuscì a reprimere l’insurrezione, così che Swen ed altri capi della ribellione fuggirono nel Giappone, e nell’ottobre 1913 Yuan fu eletto dal Parlamento Presidente della Repubblica Cinese. Il nuovo governo fu riconosciuto da tutte le Potenze; ma, turbato da frequenti (l) L’imperatore ricevette una ricca pensione ed ebbe per sua residenza il palazzo Yihwo presso Pekino. L’imperatrice madre Long-yu morì l’anno dopo (22 febbraio 1913).