96 PREVALENZA DELLA POLITICA SOCIALE prendere le armi impose al principe Alessandro un armistìzio. Le Potenze non permisero che la Bulgaria togliesse territori alla Serbia, ma le sue vittorie fecero si che nessuno osò più contestare l’annessione della Rumelia orientale; il Sultano stesso vi si adattò nominando il principe di Bulgaria governatore della Rumelia. Ma il principe Alessandro aveva da parecchio tempo assunto un contegno di indipendenza verso lo czar Alessandro III, il quale vedeva con dispiacere come il sovrano del paese liberato dalle armi russe non gli si conservasse completamente devoto; i successi quindi del Battenberg, invece di riuscire graditi a Pietroburgo, spinsero il governo russo a favorire una congiura contro di lui: così che Alessandro di Battenberg dopo varie vicende fu costretto ad abdicare al trono (sett. 1886) e abbandonò definitivamente la Bulgaria. Assunse la reggenza il presidente dell’Assemblea (Sobranie) Stambuloff, uomo poco più che trentenne, pieno di ardimento e di energia, che fu poi per otto anni il vero dittatore della Bulgaria: egli si propose di fare della Bulgaria uno Stato libero sottraendolo dalla tutela russa e dall’alta sovranità ottomana. Nello stesso tempo egli cercava un principe per il suo paese, e finì per trovarlo in un giovane di quella famiglia di Sassonia-Coburgo-Gotha, che aveva già fornito un re al Belgio e innestato i suoi rami ai tronchi delle vecchie case regnanti di Portogallo e di Inghilterra: portava il nome di Ferdinando ed era ufficiale nell’esercito austriaco, ma desiderava rappresentare una parte importante nel mondo. Il 7 luglio 1887 PAssemblea bulgara lo elesse a principe, e Ferdinando, senza aspettare il consenso delle Potenze, si recò in Bulgaria, dove giurò fede alla costituzione ed assunse senz’altro il potere. Chi però continuò a governare fu Stambuloff, che cercò di trascinare per forza il suo popolo, ancora semibarbaro, sulla via del progresso; effettivamente la Bulgaria deve a lui una gran parte della benefica trasformazione subita in quegli anni, ma se egli usò il suo potere per il bene del suo paese, bisogna però riconoscere che trattò i suoi avversari senza pietà, facendoli arrestare a centinaia e mandandone a morte parecchi. Queste violenze, dirette specialmente contro il partito russofilo, contribuirono a mantenere nella Corte di Russia un atteggiamento ostile verso la Bulgaria. Naturalmente l’Austria aveva visto con piacere il distacco verificatosi tra la Russia e la Bulgaria e dimostrava disposizioni favo-