226 EQUILIBRIO INSTABILE costa calabrese in cerca di un ufficio telegrafico, e solo dalla marina di Nicotera alle ore 17 potè telegrafare l’orribile notizia. Intanto erano sopravvenute navi russe ed inglesi che si trovavano nelle vicinanze e le nostre navi da guerra inviate da Napoli e da Palermo, e tutti, italiani e stranieri, presero a gareggiare nell’opera di salvataggio. La mattina del 30 giunsero il Re e la Regina, che alla notizia della grande sciagura erano partiti da Roma per dare a tutti l’esempio del dovere e per contribuire all’opera di carità consolatrice. Il tempo pessimo difficoltava i soccorsi, e quasi il freddo e la pioggia non bastassero a rendere più penosa la vita a tutti, superstiti e soccorritori, scosse continue di terremoto incutevano ogni giorno nuovi terrori. Mentre si costruivano delle baracche per ricovero, si continuava la ricerca dei feriti in mezzo alle macerie; ancora dopo 15 giorni furono trovate delle persone vive. Naturalmente per qualche tempo l’attenzione degli Italiani si concentrò sui provvedimenti per far risorgere dalle rovine i paesi distrutti, così che i problemi di politica estera vennero messi da parte. * * * L’annessione austriaca della Bosnia e dell’Erzegovina aveva suscitato un vivo sdegno anche in Russia, il cui accordo coll’Austria era anch’esso basato sul mantenimento dello statu quo; la rivalità tra l’Austria e la Russia entrò in una fase acuta. Il ministro Iswolski fece la proposta di sottoporre la questione ad una Conferenza internazionale; e quest’idea venne appoggiata dalla Francia e sostenuta con molto calore dall’Inghilterra; ma l’Austria non volle saperne. La Germania s’era trovata un po’ imbarazzata, perchè desiderava tenersi strettamente legata all’Austria e non disgustare la Turchia, che era la principale interessata nella questione; perciò il Cancelliere Biilow si sforzò anzitutto di fare accordare alla Turchia un compenso, e riuscì a concretarlo nel pagamento di circa 60 milioni di lire considerate come prezzo delle proprietà dello Stato turco nelle due provincie annesse, e nella rinunzia da parte dell’Austria alle Capitolazioni e agli uffici postali in Turchia; così nel gennaio 1909 la Turchia si