8 LA GERMANIA PRESA A MODELLO gere deputati, si contentavano di affermare un programma radicale. La Camera quindi si componeva essenzialmente di due partiti costituzionali: la Destra, ossia i moderati, e la Sinistra, cioè i progressisti. Dopo la morte di Cavour il ministero era stato quasi sempre nelle mani della Destra, e le elezioni avvenute dopo l’annessione di Roma (il 20 e 27 novembre 1870) confermarono 10 stesso indirizzo. Secondo la capitolazione sottoscritta a Porta Pia, la Città Leonina non doveva essere consegnata alle truppe italiane; ma quando 11 21 settembre 1870 le truppe pontificie, deposte le armi, furono fatte partire da Roma, i gendarmi pontifici, che avrebbero dovuto tutelare l’ordine nella Città Leonina, si videro oggetto di minaccie e se ne fuggirono in Vaticano; allora di fronte ai pericoli dei disordini che potevano succedere la Corte Papale invitò il generale Cadorna ad occupare anche quella parte di Roma. Anche per il plebiscito del 2 ottobre il governo italiano non prese una decisione riguardo alla Città Leonina, e il generale Cadorna aderendo alle sollecitazioni di quegli abitanti permise che essi votassero separatamente per conto loro. Quella sera dal Campidoglio dinanzi ad una folla immensa il vecchio duca di Sermoneta, che era stato messo a capo del municipio, proclamò i risultati della votazione: in Roma si ebbero 40.785 sì contro 46 no; nella Città Leonina non vi fu alcun no. Così con l’invito del Papa all’occupazione e con la votazione del plebiscito la questione della Città Leonina fu considerata risolta. I Romani videro per la prima volta il Re Vittorio l’ultimo giorno dell’anno 1870, quando alla notizia che una straordinaria innondazione del Tevere aveva danneggiato alcuni quartieri della città il re era accorso da Firenze per portare ai cittadini la sua parola di conforto. Vittorio Emanuele aveva allora cinquantanni; piuttosto piccolo e grosso, col collo corto, con la faccia caratterizzata da quei grossi baffi divenuti proverbiali, non era certo un bell’uomo, ma le simpatie generali rendevano cara a tutti la sua fisonomía; in essa si leggeva chiaramente quella volontà onesta e precisa, che lo aveva fatto denominare il Re Galantuomo. Quanti poi lo avvicinavano subivano l’influsso di quel carattere schietto e leale e di quella fermezza d’animo unita ad una grande semplicità di modi.