Pubblicazioni sulla storia medioevale italiana 79 sano. Nel 1234 le Arti minori ormai facevano parte del Consiglio coi priores e coi boni viri. Alcune Arti maggiori, staccandosi da quella di Calimala, accostaronsi alle minori. Le guerre esterne di Firenze hanno caratteri locali, senza riferimento al Ghibellinismo e al Guelfismo. La preponderauza di Federico II non privò le Arti minori degli acquistati diritti. Specialmente fra i Ghibellini si diffusero opinioni eretiche. Fu istituita l’inquisizione, contro gli eretici predicò fra Pietro da Verona (S. Pietro Martire), e si finì con un fatto dJ armi, e colla sconfitta degli eretici (1245). Circa San Pietro martire S. esamina un documento, che getta luce anche sulla composizione del Consiglio del Popolo. Fautore di eretici fu dichiarato il podestà Pace da Pesamigola, che tuttavia rimase in officio. Innocenzo IV sottopose Firenze all’ interdetto. Da un doc. del 1245 si comprende le partecipazione al governo da parte della federazione delle Arti minori. Così si preparava il governo del Primo Popolo. Dorini (1) avendo trascurato di trattare l’origine della Parte Guelfa, se ne occupò R. Caggese (2) appena in parte acconsente all’ opinione emessa (1896) da G. Salvemini, che deriva la Parte dalla Societas Militum sfasciatasi prima del 1240. Solo dopo il 1245 la Parte si affermò risolutamente : era una società magnatizia, e devesi considerare come una delle tante associazioni che costituirono il Comune. Accennando alla Parte Guelfa in Bologna, sostiene che errò Vitale confondendola col Guelfismo. Tocca anche dalla P. G. in Siena. — Lo storico Giov. Villani (3). — Dove i Domenicani (1) Notizie storiche dell’ Università della Parte Guelfa in Firenze, Fir. 1902 pp. 41 (coll’ uso di fonti inedite). (2) Su l’origine della Parte Gtielfa e le sue relazioni col Comune, Arch. stor. ital. XXVII, 265. (3) V. Fris, L’ historien Jean Villani en Flandre, Acad, de Bruxelles, C. R. de la commission d'histoire LXIX (1900) fase. I.