14 Nuovo Archivio Veneto o di S. Paolo è dell’ età di Carlo il Grosso. Le scuole di San Gallo, di Fulda, di Ratisbona ebbero azione sull’ Italia superiore, mentre Roma conservò la tradizione cristiana antica. Il V. tocca delle stoffe, e accenna al Velo di Classe (p. 348), ma tra i vescovi di Verona include i SS. Fermo e Rustico. Invece l’influsso bizantino si afferma a Palermo e a Venezia. I Bizantini portarono a Venezia la cupola. Gli arabi, accettata 1’ arte bizantina, modificáronla e trasportaronla in Sicilia. Anche i Normanni si servirono di quell’arte, la quale si sente pure negli affreschi famosi di S. Angelo in Formis. Della pittura araba vediamo i segni nella cappella Palatina di Palermo. L’ arte musiva a tipo bizantino, scorgesi nei mosaici della stessa cappella, eseguiti sotto Ruggero II nel sec. XII ; e così pure a Grottaferrata. Il mosaico di Venezia mostra 1’ arte bizantina modificata da maestri indigeni ; similmente accadde a Parenzo, Trieste, ecc. In S. Ambrogio a Milano, il mosaico absidale, attribuito al sec. XI, a giudizio di V. è del XII (p. 431). Il gusto greco agì sulle miniature, sul ricamo, sulle stoffe. La dalmatica Vaticana è del sec. X-XI. L’industria dei vetri, fiorente in Levante, attecchì a Venezia nel sec. XII. Scultori bizantini d’ alto pregio si trasportarono a Venezia sino dal sec. X-XI ; il leone della colonna della Piazzetta è forse lavoro persiano dell’ età dei Sassanidi. La basilica di S. Marco è un ricco museo di sculture bizantine. Il ciborio di S. Ambrogio pare opera di uno scultore educato alla scuola bizantina. Verso questo tempo, anche nell’ Italia meridionale continua l’influsso bizantino o bizantineggiante, che si fa vedere p. e. nelle porte. Ma nelle porte della cattedrale di Benevento ammiriamo un’ arte, che si affranca dal tipo orientale. Nell’ arte decorativa prevale gusto bizantino, o diretto, ovvero di imitazione, come vediamo a Montecassino, ad Amalfi ecc. Difetta invece 1’ arte araba, tuttavia in Sicilia i musulmani lavorarono