Pubblicazioni sulla storia medio evale italiana in ms. (sec. XVII) delle Istorie Pisane del Roncioni (i). Al principio del sec. XII i Pisani — narra G. Volpe (2) — andavano estendendo la loro autorità sul contado, contrastando coi diritti che ivi tenea 1’ arcivescovo. Intanto le classi meno elevate si rialzavano : 1’ emancipazione economica procedette di conserva coll’ affermarsi delle comunità rurali. In tutte le ville del contado verso la metà del sec. XII i Consoli sono istituiti, e le rendite imperiali andavano a ruba. L’ascensione popolare si può studiare in Bientina, Elba, Livorno, ecc. L’ azione della città per imporsi sul contado esplicossi nei secoli XIII-XIV, ma non bisogna esagerare i danni portati al contado dalla borghesia cittadina, nè dimenticare le opportune riforme introdotte nel contratto agricolo. L’ amministsazione interna del Comune di Pisa (l’ufficio consolare ecc.) ci è nota abbastanza, fino dalla metà del XII secolo. La politica esterna è fissata dal diploma che Federico I concesse a Pisa nel 1162. È interessante a notare come il Comune si prevalse della vasta giurisdizione dell’arcivescovo, per estendere largamente le proprie aspirazioni di dominio. Nel 1161 si ricordano per la prima volta i Consoli dei Mercanti. Da essi abbastanza presto si distaccò 1’ Arte della Lana, desiderosa di una organizzazione particolare. Altre Arti l’imitarono. La Chiesa entra come uno degli elementi costitutivi di tali corporazioni artigiane. La nobiltà pure organizzossi in consorterie intorno al medesimo tempo, e i documenti parlano di siffatte consorterie gentilizie, e delle famiglie che le componevano. Ma alla fine (1) C. Vitelli, Codices italici qui Pisis in biblioth. Conventus S. Catherinae adservantur, Riv. Bibl. e Archivi XIII, 139. (2) Studi sulle istituzioni comunali a Pisa sec. XII-XIH, Annali r. Scuola Normale di Pisa, XV, Pisa, Nistri, pp. VI 424 — A. Chiocchine I Pisani all’ assedio e conquista di Gerusalemme, Pisa, pp. 216, 160 .