34 UNGHERIA naturale, con lo sfondo del mare azzurro, con le miriadi di occhi luminosi, con le ciminiere fumanti, prorompenti in un urlo sonoro. Si chiude il primo atto ed il teatro si sfolla : nuovamente il vestibolo risuona del cicaleccio animato : tutti si scambiano le proprie impressioni, « csodaszép » bellissimo, « gyònyòru » sono le espressioni che afferri a volo qua e là, e che sintetizzano l’ammirazione generale. I buffets immancabili, i cui generi di vendita, vari e appetitosi, sono stati scelti con mirabile # criterio di previdenza, conforme ai gusti unghe -resi, soddisfano i mille avventori. Non si assaltano pasticcini, bibite, cioccolatini o caffè espressi ; senza tanti complimenti, per calmare gli stimoli dell'appetito, si ricorre a mezzi più concreti. Non c’è dunque da meravigliarsi se un don Giovanni, attillato uello smoking, sbirciante le belle donnine attraverso il monocolo, assalti due salsicciotti, nè può destar stupore una languida damina che affondi avidamente i suoi dentini in un panino imbottito o che tracanni tutto d’un fiato un bicchiere di birra nera, spumosa. Nuovamente riprende la rappresentazione. Dell' Italia viene riprodotta a meraviglia una rustica osteria napoletana ove uomini e donne, nei propri costumi, ballano la tarantella.