Pubblicazioni sulla storia medio evale italiana 7 ni (i) ci diede un altro volume della storia della marina italiana, alla quale egli attende da molti anni, riprendendo il filo della narrazione dalla caduta dell’ impero latino, che tolse ai Veneziani il primato marittimo. A lungo parla della marina angioina, le cui origini sono dovute a Carlo I ; mostra l’importanza militare e politica della guerra navale per la riconquista della Sicilia, dopo la rivoluzione del Vespro, e ne narra le vicende con assai maggiori particolarità che l’Amari non avesse fatto. Con altrettanta larghezza il M. espone la guerra fra Genova e Pisa ; corregge la descrizione che il Villani ci diede sulla battaglia della Meloria. Nicolò IV, facendo un ultimo tentativo per ricuperare il dominio cristiano in Siria, chiuse il periodo delle prime Crociate. Di lì in poi esordisce un periodo di decadenza per la marina italiana, la quale tuttavia s’illustra ancora in alcuni eventi della guerra del Vespro, e specialmente nella battaglia di Castellamare (23 giugno 1287) vinta dal Lauria. Più tardi il Lauria, passato a parte angioina, sconfisse più volte i Siciliani, sinché la pace di Caltabellotta diede fine alla guerra (1302). Genova, giunta all’ apogeo della sua potenza, nel 1293 aperse guerra contro Venezia, che si trovava fra molti imbarazzi in Oriente. La guerra viene dal M. narrata con molti particolari ; per la battaglia di Curzola egli si attiene a quanto scrive il Ferreto. Dopo la pace (1299) fra le due repubbliche, i Veneziani ripresero ancora fluence de l'esprit hellénique dans l’ Occident, Marseille, impr. marseillaise, pp. 232. — G. Cogo, Di alcuni caratteri del pensiero storico nel m. e., Genova, Sordomuti. (1) Storia della marina italiana dal trattato di Ninfeo alla caduta di Costantinopoli, parte I (fino alle nuove Crociate), Livorno, Accad. milit., pp. Vili - 262.—Jack La Bouna, L’azione sociale della marina nella storia, Riv. maritt. 1902, II, 421. — F. Bòdiker, Le donne illustri d’Italia, discorso, Milano, pp. 30.