94 UNGHERIA sera basta affacciarsi un momentino fuori di casa, per incontrare ad ogni passo signore frettolose che sfidano il freddo e la neve con la pelliccia e gli stivali, ma col vestitino dai molli strascichi che tradisce la meta. Se talora accade, cosa assai rara, che alcuna non abbia cavaliere, inserisce un avviso sul giornale, ove sciorinando la litania dei suoi vezzi, delle sue virtù, ascose e manifeste, si affida all’amabilità di queU'uomo che voglia eleggersi suo «partner». L’indomani, a ballo avvenuto, il giornale riporta fra le sue colonne, la lista minuziosa degl’intervenuti, ripartiti in tre suddivisioni: signore, signorine, signori. Ciascun ballo è organizzato con cura meticolosa in ogni particolare : c’è sempre una seria di protettori preposti alla tutela del ballo, alle presen-tazioni, con facoltà di togliere la dama a un cavaliere per offrirla ad un altro che la chiede. Ogni ballo s’inizia con pochissime coppie scelte fra i patroni e sempre si apre con la « csdrdds », danza nazionale, graziosissima nelle sue leggiadre movenze, nel suo ritmo brioso e scapigliato. La « csdrdds » è la danza dei contadini e dei signori ; può vedersi ballare così nell’umile,affumicata osteria del villaggio, come nei salotti dell’aristocrazia. Il primo ballo che l’ungherese