118 Nuovo Archivio Veneto schi (i), volendo dare uno sguardo alla storia del Papato dalla fine del IV al principio del IX secolo, non si mostra molto al corrente degli studi, come vedesi p. e. dal modo con cui tratta del Lib. Pontif. ; sulla ricostituzione del-l’impero per opera di Carlo M. non esprime apprezzamenti ispirati alla condizione generale dell’ Europa. Ciò non toglie tuttavia che in molti luoghi il suo libro abbia parecchi giudizi degni di considerazione. — Antichissime raccolte di atti papali (2). Roma e Bi- colta delle Gesta fu messa insieme al tempo ostrogoto, su fonti dubbiosissime. — C. Calisse, Diritto ecclesiastico, costituzione della Chiesa, Firenze, Cammeli (una buona parte del libro riguarda le relazioni fra Chiesa e Stato, considerate sotto il punto di vista storico) — P. Toesca, Il « liber Canonum » della bibliot. Vallicelliana, L'Arte V, 229 (fu scritto probabilmente nell’Italia superiore, fra 858 e 867 ; passò a Ravenna, e di qui a Roma) — X. Barbier de Montault, Le costume et les usages ecclésiastiques selon la tradition romaine, Paris, Letouzey — C. Daux, La protection apostolique au moyen àge, Rev. quest, hist. LXXII, 5 (origine e luogo di tale tutela, la quale si esercita sia in Italia, sia fuori) — O. Marucchi, Basiliques et églises de Rome, Rome, Desclée, pp. XL 58 — Gius. Zettinger, Dìe ältesten Nachrichten über Baptisterien der Stadt Rom, Rom. Quartalschr. XVI, 326 (i più antichi battisteri risalgono all’ età classica) — C. Morey, Note supplementari al De Rossi Inscript. christ. urbis Romae, N. Bull, archeol. crisi. Vili, 55 (le meno antiche sono del VI secolo) — O. Marucchi, Scavi nelle catacombe romane, Noi. d. Scavi 1902, p. 359 (appena si sfiora 1’ alto medioevo). (1) Della storia civile e politica del papato dall’imp. Teodosio a Carlomagno, Boi., Zanichelli, pp. 546. (2) H. Steinacker, Ueber das älteste päpstliche Registerwesen, Mith. Inst. öst. G. F. XXIII, 1 (comincia dallo studiare 1’ « A-vellana». Sta per l’opinione del Mommsen, secondo il quale i Registri Lateranensi contenevano i documenti in forma identica agli originali; P. Ewald invece era d’avviso che le formule cancelleresche vi fossero date in forma abbreviata) — Vincenzo Cipolla, La cancelleria e la diplomatica pontificia da S. Sirìaco a Celestino III, I orino Bocca, 1901, pp. 199 (segue assai dappresso il Giry).