8 Nuovo Archivio Veneto relativa tecnica (i). Uso dei campanili (2). Musica sacra (3). Storia del diritto italiano (4). Si ebbero buoni contributi alla storia del diritto agrario nell’ Italia settentrionale. Secondo M. Roberti (5) al tempo romano e probabilmente fino all’ invasione dei Longobardi, esistevano beni posseduti in comune sia dal pubblico, sia da privati. Sotto i Longobardi sembra sia andato distrutto il patrimonio delle città, rimanendo soltanto le communta, in condominio di alcuni privati, sotto forma di consorzio famigliare. Quando poi costituissi il Comune, questo ci apparisce tosto come una persona giuridica, che rivendica per sè i diritti dei singoli suoi campanili. P. S. Leicht (6) trova un nesso immediato fra il sistema di proprietà fondiaria quale organizzossi sotto i Longobardi attorno alla curtis, ed il sistema feudale, che ad un elemento già organizzato, unisce anche gli ele- (1) E. Müntz, Les Premiers historigues des mosaiques Ro-maines, Mélanges Fabre, Paris, Picard, p, 478 — A. Gobbo, La tecnica dei musaici antichi, Rass. d’arte III, 84. (Come gli antichi ottenevano risultati ai quali i moderni non arrivano). (2) A. Melani, I campanili medioevali d’Italia, Lettura, II (1902), fase. 5. (3) G. B Katschthaler, Storia compendiata della musica ecclesiastica, Milano, Musica sacra, 1903, pp. 114, 16°. (4) A. Pertile, Storia d. diritto italiano dalla caduta dell’imp. romano alla codificazione, vol. VI, part. 2, Tor., Unione tip. p. 431 — E- Ciccaglione, L'Italia bizantina negli studi di storia d. diritto italiano, Napoli, Priore, pp. 35 (Riv. Istit. giurid. di Napoli). (5) M. Roberti, Dei beni appartenenti alle città dell’ Italia settentrionale dalle invasioni barbariche al sorgere dei Comuni, Arch. giurid. LXX, 3. (6) P. S. Leicht, Studi sulla proprietà fondiaria nel m. e. ; I : la * Curtis » e il feudo nell’ Italia superiore fino al sec. XIII, Verona-Padova. Drucker, 1903, pp. 270. Di quest' opera parlò A. Solmi, Arch. giurid. LXXI, 160. Cl. F. Küster, De tregua et pace Dei, Rechtsgeschichtliche Studie, Köln, Bachem, pp. 45.