LA NEVE E GLI SPORTS INVERNALI 65 quei poveri lavoratori preparan le strade per l'indomani. Quando si pensa che fra essi vi son laureati, che si adattano a quell'ingrato lavoro per il solo compenso di tre pengò (circa lire 10) si ha un’idea approssimativa delle condizioni in cui è stata ridotta l’Ungheria. * * * Chi ha visitato Budapest in estate ed ha veduto il laghetto della Villa Comunale, ritornandovi in inverno stenterebbe a riconoscerlo. Il laghetto, solcato nei mesi estivi da idilliche barchette, all’ap-parir dell’inverno è trasformato in un campo di ghiaccio per il pattinaggio. Su di esso sgusciano figurine con leggerezza alata. Son bimbi di tre, quattro anni, giovanotti che si compiacciono di azzardi e brusche voltate, signorine ardite che ostentano la loro perizia in giravolte vertiginose, vecchietti canuti che procedono cauti, ma con la sicurezza dell’abitudine. Si vedono sottanine svolazzanti, soffici maglioni, berettini adorni di pompon birichini. Le gaie note di un grammofono regolano il passo su un tempo di danza. In un’area privata gli artisti del pattinaggio esibiscono la loro bravura, altri si esercitano al « golf », altri si pre- 5