Pubblio azioni stilla storia medioevale italiana 125 la Sicilia dopo dei Vespri (1282), studiò G. Yvez(i) il commercio nell’ Italia meridionale, giovandosi del ricco materiale da lui trovato nell’ Archivio di Napoli. — Gli agostari di Federico 11(2). G. Del Giudice (3) pubblicò sino dal 1863 e dal 1869 il voi. I e II, 1, del suo Codice diplomatico angioino. Nel voi. II, parte 2, che ora esce al pubblico, si contengono oltre 200 documenti, riguardanti le severe misure prese da Carlo I dopo la morte di Corradino, la guerra contro i Saraceni di Lucera, il vacariato di Toscana, la spedizione di Tunisi, ecc. Un serventese provenzale di Calega Panzan trovato da G. Bertoni, venne ripetutamente studiato nei suoi accenni storici e attribuito al 1268 (4). Chiesa i cui ruderi attestano le vittorie di Carlo I d’Angiò (5). L’età di Carlo II (6). Giovanna di Durazzo, erede del trono, (1) Le commerce et les marchands l’Italie meridionale au XIII et au XVI siécle, Bibl. école fran(. Ath'enes et Rome, fase. 88, Paris, Fontemoing, pp. Vili 439. (2) P. Papa, in Arck. s/or. ital. XXXI, 469, parla di E. Müntz, Precursori e propugnatori del Rinascimento, trad. G. Mazzoni ; F., Sansoni, discorre (p. 473-4) degli agostari. (3) Codice diplomatico del regno di Carlo le Carlo II d'Angiò voi. II, parte 2, Napoli 1902, 4.0 pp. 281, XVI. — C. De Lollis, Di Bertrán del Pojet trovatore dell’ età Angioina, Misceli. Graf. p. 691. (Betrando del Pojet, castellano di Puget-Théniers accompagnò Carlo di Angiò nella spedizione in Lombardia e nel Napoletano, ottenne quivi un feudo, esercitò varie ambasciate anche presso il Soldano, e tenne altri importanti offici). (4) A. Jeanroy, Un sérventes contre Charles d‘ Anjou, Toulouse, Privai, pp. 23, 16.0 R. Sternfeld, O. Schutz-Gorra, Ein Sirventes von 1268 gegen Kirche u. Karl von Anjou, Mitth. Inst. òst. G. F. XXIV, 616. (5) L. Fiocca, La chiesa di S. Maria della Vittoria presso Scorcola, L’Arte, VI, 201. (6) M. Janora, Il feudo dì Gravina alla fine del sec. XIII, Potenza, 1902, pp. 41. (Il feudo di Gr. fu devoluto alla Corona di Napoli, 1308, alla morte del feudatario Giovanni di Monfort).