112 Nuovo Archivio Veneto del XII secolo la nobiltà trovavasi oppressa da interni contrasti. Il consolato decade, e lo sostituisce il Podestà, fosse italiano, fosse cittadino. Indirettamente il Podestà indica la vittoria del Popolo. Si costituì il Consolato del mare, di cui è possibile descrivere l’officio e il carattere. Nelle leghe lombarde, nonché in quella toscana di S. Genesio (1197-8), il V. riconosce un « soffio incomposto, ma potente di vita nazionale » (p. 319) contro i Tedeschi. Pisa si tenne lontana dalle alleanze toscane di tinta guelfa. Essa cominciò assai presto a vagheggiare la conquista della Sardegna. Le guerre contro Firenze, si intrecciano colle relazioni di Pisa coll’ Impero. Colla storia delle consorterie e colla crescente importanza delle Arti, stretta relazione tiene la lotta tra i Visconti e signori della Gherardesca. Anche le società delle armi servono ad addestrare il popolo alla vita pubblica. La Sardegna poi divenne il campo di guerra tra popolari e aristocratici. Poco durò la pace del 1237, e di lì a non molto i Gheraldeschi e i Visconti insieme si unirono contro il Popolo. Forse esagerato è questo giudizio del V. : « I due partiti guelfo e ghibellino sono indice e causa di una grande unità nella vita italiana ed anche di un primo scomporsi di quel coerentissimo organamento che era il Comune del XII secolo ». Il lavoro del V., basato su fondi edite e inedite, è solido ed erudito, ma è un po’ oscuro, e lascia a desiderare per mancanza di opportuni raffronti. Il Volpe (1) in altro lavoro, continuò Io studio del suo tempo, mostrando come nella seconda metà del XIII avesse luogo per Pisa una numerosa immigrazione dalla città nella campagna. Così modificaronsi le antiche condizioni della città. Solo più tardi le antiche famiglie pisane rialzarono il capo guidate da Uguccione della (x) Pisa, Firenze, Impero al princìpio del 1300, Studi storici XI, 293.