165 date. E già aveala fatta promulgare contro quelli che non pagassero fino al Natale, e più cresceva l’irritamento nel governo, quando ei venne in buon punto a morire in Roma nel 1376 e il suo successore Giovanni Piacentini d’ animo più pieghevole s’accomodò con ducati 5500 e acconsentì che i danari depositati in Procuratia fossero portati al monte (banca nazionale), dopo pagata la quota a lui spettante per tutto il tempo che era stata rifiutata dal suo predecessore (1). Così terminò quest’ acerba controversia, che tenne per tanti anni agitati gli animi e che non fu interrotta neppure dai gravi avvenimenti che in quel tempo tenevano seriamente occupata la Repubblica. Imperciocché fino dal 1351, esortante invano il papa alla pace (2), e a volger le armi contro i Turchi, erasi riaccesa più viva che mai la guerra contro i Genovesi. Occorrendo poi nelle cose alla guerra pertinenti celerità e segretezza nell’ operare, erasi nominato un Consiglio di XXV savii (3) con amplissime facoltà in quelle faccende ; per sopperire alle spese furono aumentate d’un terzo le gabelle del sale, dell’olio, del vino, dei panni, delle carni, dei salumi ecc. finché durasse la guerra. E questa incominciò. Incaricato Nicolò Pisani del comando dell’armata, si diresse con questa verso Pera, grande colonia de’ Genovesi, per assalire le forze nemiche nella loro principal sede ; ne devastò i contorni, ma nulla potè contro la città troppo forte e ben munita. Quattordici triremi venete, appostatesi alle bocche deli’Eusino, presero le (1) Cod. OLI, cl. VII it. alla Marciana 6 Cappelletti Storia della chiesa di Venezia. (2) Ortatoria di papa Clemente VI alla pace, 13G0 Comviem. IV, 180. (3) Leges M. C. 16 gen. 1350-51. Vol. III. 22