¡f-ia « Piazza della Libertà » è sacra agli Ungheresi; racchiude l’anima dolorante della Nazione ed è simbolo di un voto, ara d'un giuramento. Sempre, fin dal primo giorno in cui son venuta qui, mi ha commosso questo fervido patriottismo magiaro che unisce tutti, senza distinzione di partito e di ceto, nell’insofFeienza dello stato di cose creato dal « Triavon ». Per la strada, pasticcerie, mercerie, cartolerie, con le loro mercanzie opportunamente disposte nelle vetrine, mostrano il disegno dell’Ungheria, nei confini di ieri, nei confini di oggi. Con questo ricordo e con questo monito s’inizia in ogni cinematografo la proiezione del film. Non si può rimanere indifferenti innanzi ad una terra mutilata senza pietà. È un singhiozzo, un risentimento atroce per questo giogo che per il momento è stato imposto, ma si scuoterà senza dubbio « perchè l’Ungheria riavrà quello che le spetta ! ». Questo mi disse un giorno in tram una piccola