12 doge per la sua malattia, domandar nuove dello stato di sua salute, e offerire la propria servitù in quanto potesse occorrergli (1). Ma intanto doveano pur cercare d’esplorar appuntino la condizione delle cose e le disposizioni degli abitanti, dando del tutto frequenti avvisi a Venezia. Se poi trovassero il marchese già morto, così continuava l’istruzione, o prossimo a mancare, avessero a provvedere al buono stato di Ferrara facendo quanto più stimassero opportuno, e prontamente informassero il governo se i Ferraresi inclinassero ad altra parte o ad altro dominio ; soprassedessero intanto dal portar querela innanzi al marchese, al podestà e al Comune delle parecchie infrazioni recate agli antichi patti colla Repubblica, solo contentandosi di domandare soddisfazione e risarcimento di certi danni causati a mercanti veneziani e la restituzione di certa somma prestata al marchese. 1308. Avvenne intanto la morte di questo, e le narrate confusioni, onde, profittando della domanda di soccorsi fatta da Fresco, i Veneziani mandarono loro milizie a Ferrara (2) sotto il comando di Nicolò Quirini. Francesco dal canto suo inviò a Clemente V papa (che per compiacere a re Filippo il Bello di Francia, al quale doveva il suo innalzamento, avea stabilito sua sede in Avignone), offerendosi di riconoscere la pontificia autorità in Ferrara e di tener questa città quasi in feudo della Chiesa, purché contro Fresco e i Veneziani il proteggesse. Non tardò papa Clemente ad abbracciare il partito e mandò uffiziali e milizie a prender possesso della città, d’ accordo col conte Francesco. 11 dominio di Fresco era intanto venuto in odio al popolo, laonde vedendo che colle poche sue forze ed avversato dai cittadini mal avrebbe potuto resistere, prese la deliberazione di spogliarsi della sovranità (1) Commern. I, 31. (2) Armamenti decretati 5 luglio 1308. Magnus et Capric. 328 t.°