248 Ascoli non tenessero barche nel golfo ; ed al papa che voleva intromettersi e che insisteva sulla libertà del mare, rispondevasi (1) col ripetere ciò che altre volte eragli stato detto : non avere Venezia nè campi nè vigne, dover essa tutto ritirare dal di fuori ; chiunque volesse molestare od impedire ad essa la via del mare, da cui dipende il suo approvigionamento ed il suo commercio, sarebbe quanto volesse toglierle la vita ; ricordava i benefizii derivati dalla sua protezione del golfo contro nemici e pirati fino dagli antichissimi tempi (2), onde giustamente a lei spettare il diritto di continuare in quella custodia. Gli Anconetani si Umiliarono (8), e i Veneziani riguardandosi come padroni assoluti del golfo, non ne permettevano il transito se non con ispeciale licenza (4). (1) 2 ag 1377 Misti Senato p. 27, e 20 sett. p. 41. In nessun luogo si ricorda alcun trattato, il che viene a conferma di quanto già esposi a pag. 313 del t. II, contro chi 1’ esistenza di un tale trattato volle asserire : il diritto de’ Veneziani fondavasi sulla propria forza e sui beneflcii effettivamente resi nei primi tempi colla tutela del golfo. (2) Nam sicut eis et omnib. iioturn est, nos semper antiquis et mo-dertiis temporib. procuravimus etprocuramus q. mare sit tuturn omnib. navigantìb. et per hoc tenuimus et tenemus continue galeas nras armatas cum maximis expens. ad psecutionem piratar. q. nisi e~~ent galeas pdc.taeintrare.nt gulfum istum damnificando - deraubando omnes navi-gant.es ac terras et loca intra dc~ m culphum... sicut antiquitus facere solebant. Quare cum custodia istius maris nra sit et ad nos ptineat sicut manifestum est, reqf~itn. et rogavi, ecc. 9 giugno 1376 Misti p. 119. (3) Misti Senato p. 29. ani Cregimina Anconae mis~~int ad nos suam ambaxatam solepnem cum maxima humilitate et reverentia et cum magno honore nro et conservaiione jurium nror. . . . (4) Ct>me altra testimonianza che il dominio dei Veneziani sul mar Adriatico non fu riconosciuto per trattati, sibbene in virtù della loro preponderanza marittima, aggiungeremo anche il seguente passo d’un documento in Commem. II, pag. 46, al tempo del doge Soraazo (1312-1328) che mostrerebbe ben altro : Cum ex parte magnifici et incliti dni. dn~i. Johannis Saperantio ecc. per sapientem virum Guill. de Fruganesco, nuntium et ambaxatorem dicti dni ducis requiretur Coe Civitatis Anconae et rogaretur amicabiliter quatenus placet Coi pdito desinere ab offensione et danno inferendo in mari aliquìb. v:',nuntìb. cum sui-H victualib. et ali in suis botiis Ve.net. per maro vel de Vei.-t. re-