‘234 sconti i quali, concliiusa appena la pace colla Chiesa nel 1364, si vedevano venire ora addosso altra burrasca in una nuova lega a cui aveano preso parte anche 1’ imperatore Carlo IV e Lodovico re d’ Ungheria, apparentemente allo scopo di liberare l’Italia dalle compagnie di ventura, ma che essi sospettavano pel fatto rivolta a loro danno, siccome quelli la cui potenza destava la gelosia di tutt’ i principi d’Italia. Seguiva la Repubblica attentamente tutti questi movimenti, e a promuovere la prosperità de’ suoi commerci otteneva dai duchi Alberto e Leopoldo d’Austria un diploma di sicurezza ai mercanti veneziani (1); conchiudeva pace col conte Mainardo di Gorizia e col patriarca d’Aquileja (2), e incaricava di sostenere i propri interessi alla corte del papa due cardinali collo stipendio di ducati ducento 1’ anno, e furono i primi i cardinali Morinense e il Leinovicense (3). Così il breve dogado di Marco Coruaro, se non fu distinto per guerre e strepitose imprese, ebbe il vanto assai migliore d’ aver promosso la prosperità con la pace ; ed il doge morendo il 13 gennaro 1368 lasciò memoria del suo nome nella saviezza del suo governo e nelle opere d’ arte onde volle abbellito il palazzo. Imperciocché ei ne fece cominciare la facciata verso il Canal grande tutto in colonne e avanzare i lavori nella sala del Maggior Consiglio (4), ove volle dipinta sul muro la storia di papa Alessandro e di Federico ; tutt’ intorno al cornicione fece eseguire i ritratti dei dogi, cominciando da Beato che il primo risedette a Rialto, e disponendoli per modo che il suo venisse a corrispondere al di sopra del ducal seggio ; altro prezioso dipinto infine vi faceva il Guariento rappresentante la Coll) Commetti. VII, 56 t.°, a. 1366. (2) Commetti. VII, pag. 85. (8) Oaroldo ad a. 1368. (4) Cod. DXm, oì. VII, alla Marc. t. V (Cron. Magno).