339 guerre : le attirò addosso nuovi formidabili nemici come i Carraresi, i Visconti, i duchi d’ Austria, oltre a quelli che già avea nei Genovesi, nel re d’Ungheria per la contrastata Dalmazia, e nei Turchi Ottomani, ogni dì più avanzantisi in Europa. Ciò fece che i Veneziani non potessero fin da principio opporre a questi tutto le forze che la gravità del caso richiedeva, distratta essendo altrove 1’ attenzione, ed esausto 1’ erario per lo guerre costosissime sul continente, sostenute con truppe mercenarie cui conveniva assoldare con esorbitanti stipendii (.1). Ciò fece altresì aumentare i dazii, gettare imprestiti, levar decime, vendere carte di banco, ricorrere a mezzi straordinarii per aver danaro. E 10 stesso commercio non poteva non risentirsene, venendo ad esso sottratti quei capitali che dalle guerre erano assorbiti e così il germe del decadimento cominciava tacitamente a svilupparsi fino dal tempo in cui la Repubblica raggiungeva il colmo del suo splendore all’ esterno. I. Ma nel secolo XIV non era possibile ancora avvedersene, tante erano e sì abbondanti lo fonti di ricchezza nazionale per ampli possedimenti, per trattati commerciali in (1) V’ ha su questo stesso proposito un documento nel IV Lib. Cominem. P. I., p. ‘249, Patta stipendiariorum qui vadunt per diver-sas parte» in servitium Communis et Dominationis Venetiorum da cui si rileva quale fosse l’ordinamento della cavalleria veneziana. Ogni soldato di essa, detto allora miles o milita o cavaliere, era obbligato a tenere un buon cavallo ed un ronzino, scudo, corazza, lancia, spada, elmo ecc. e doveva avere di stipendio ducati 9 al mese. 11 Contestabile o Capo di banda doveva tener pur esso un buon cavallo ed un ronzino, e così il suo alfiere e trombetta, e conseguiva di stipendio 36 ducati al mese. Quindi se la banda de’ cavalli era in numero di 300, con questo ragguaglio veniva a costare per ogni mese 10800 ducati d’ oro o zecchini 129 606 in un anno. Si aggiunga che, a quando ne dice questo documento, il Governo doveva provveder la milizia a cavallo di alloggio e di stalle, e pagar altresì tutt’i cavalli che fossero morti in commissione seconda la «tima, che da pubblici stimadori s’era fatta di essi nell’ accettar!i in servizio, e questi cavalli per patto non dovevano valere meno di 25 fiorini d’oro, nè più di 100. Marin, VI, p. 257.