Capitolo Quarto. Morte del doge Pietro Gradenigo e sua indole. — Istituzioni, trattati, feste. — Elezione di Marin Zorzi doge L. — Venuta di Enrico VII in Italia e sua lettera superba ai Veneziani. — Risposta del doge. Enrico VII a Roma, sua incoronazione ; sua morte a Buoncon-vento. — Guerra di Zara. — Successi poco favorevoli. — Concordato con Padova. — Morte del doge Marin Zorzi e suo testamento. — Giovanni Soranzo doge LI. — Nuovi armamenti per la guerra di Zara. — I Veneziani non riescono. — Trattato con Zara. — Clemente V leva la scomunica. — Ferrara torna sotto gli Estensi. — Cose d’Italia e lettere di Lodovico il Bavaro al doge. — Molestie genovesi sul mare. — Relazioni diplomatiche del doge Soranzo. — Istruzioni all’ ambasciatore in Inghilterra. — Commercio in Sicilia, Lisbona e Cadice. — Altri trattati di commercio. — Venuta di Lucchesi a Venezia e miglioramento dell’industria della seta. — Gli specchi. — Lavori nella città e suoi abbellimenti. — Morte e funerali del doge Soranzo. 1311. Il doge Pietro Gradenigo morendo il 13 agosto 1311 lasciava la Repubblica ancora agitata dalle macchinazioni del Tiepolo, cessata appena la costosissima guerra di Ferrara, non levata per anco la scomunica, le vertenze con Padova non composte, interrotti i commerci, Zara ribellata. Il suo corpo fu portato senza onori funebri nella cappella di san Gio. Battista a s. Marco, poi trasferito a san Cipriano di Murano e colà sepolto (1). « Non si vede 1’ arca, scrive il Sanudo, nè alcun epitaffio, se non un avello in chiesa senza lettere ». Rimprovero abbastanza parlante del suo governo. L’indole del Gradenigo, oltre che risulta dalle sue azioni, ci è assai vivamente descritta dalla cronaca attribuita a (1) Caroldo : * Nè furono fatti i soliti funerali dei principi, sì perchè 1’ era scomunicato dal Pontefice, si etiam perchè essendo sta odiato dal popolo in vita si dubitava che il popolo non facesse qualche sollevatione et disordine nella morte al corpo suo ».