361 zione fosse ammesso nei Consigli. Aveano i consiglieri anche la vigilanza sullo cose della navigazione e della guerra; e affinchè non venisse a mancare mai il servigio militare, un feudo non poteva passare in donna se non obbligandosi il marito, il figlio o alcun altro a prestare il dovuto servigio. I registri del Senato ci conservano memoria di ristauri fatti ai porti ed agli edifizii, di riattamenti di strade, di alleviamento d’imposte, di somministrazione di semine (1), di miglioramenti e accrescimenti di razze di cavalli (2), di fortificazioni, di truppe e flotte mandate a protezione di quei possedimenti. Sulle quali cose ho insistito perchè dimostrano quanto ingiustamente gli storici stranieri, che scrissero di Venezia, e in ispecialità il Sismondi, aspramente rinfacciassero alla Repubblica il suo governo ne’ possedimenti. Che se non fu fatto per la loro prosperità tutto quello che si sarebbe dovuto e potuto, se si tennero sempre in una condizione subalterna, bisogna pur avere in considerazione le idee che allor prevalevano nella scienza eco-nomico-politica, e ricordare qual sia ancor adesso la condizione delle colonie di qualche potenza moderna. Certo la Repubblica veneta non fu il governo per eccellenza, ed ebbe i suoi torti, ma è indegna cosa che non si cessi di farne il prototipo dell’ingiustizia e della tirannide, su lei sola accu- (1) A Modone e Corone 28 mag. 1392. Misti, p. 61, 62 e la commissione a Filippo Molin e Augustino Quirini mandati colà p. com-portatione et consolatione fidelium nror. locor. pdctor. et p. fachendas aliquas bonas provisiones . . . Tali buone provisioni sono : che a chiamarvi i marinai che vi si stabiliscano ed edifichino case, si sollevassero d’ una certa gravezza cui erano da lungo tempo soggetti per ogni viaggio : si esaminassero in generale le gravezze e quali potreb-bonsi levare, dandone fedele rapporto a Venezia ; si desse favore a chi si recasse ad abitarvi ; si esentassero per certo tempo i rustici dal zovatico che pagavano tanto pei buoi (bobus) quanto per le terre, onde potessero riaversi dei danni recati loro dai Turchi. Misti, 22 aprile 1401, p. 72. (2) Ult. Lug. 1397. Misti, p. 15.