Wella vasta pianura, una chiazza bianca : son le pecorelle al pascolo : brulicano avide con i musetti a terra ed emettono belati sonnolenti. Il pastore ( juhdsz). avanza lento : un ampio gabbano adorno di ghirigori, un cappello a larga falda, una lunga pipa di schiuma, un'espressione tra assorta e sognante. Incede con il capo chino in silenzio ; a tratti solleva lo sguardo e insegue la spirale azzurrognola che s'innalza dalla pipa nell’aria. Ma, cosa c’è, laggiù, in fondo all’orizzonte ? Egli contempla, senza un moto di meraviglia. Lui sa cosa sono quelle nebulosità, quei fantasmi che si agitano fra terra e cielo : nulla lo stupisce : son suoi i segreti della Puszta natia. È la bella Délibàb che ritorna ed aleggia, piangendo e sospirando il suo perduto amore. Egli sa la storia dell’infelice fanciulla, la sanno anche i suoi figli, i suoi nipotini, a cui più volte l’ha raccontata nelle lunghe sere d’inverno, nelle belle riunioni accanto al focolare. « C’era una volta »... i bimbi si protendono