143 i soccorsi, volesse almeno la Repubblica tenersi neutrale e scrivere a quella di Genova che facesse lo stesso, promettendo ai Veneziani grandi privilegi e vantaggi commerciali, e pregando infine il doge d’inviargli due od almeno uno de’ suoi figliuoli che verrebbe alla sua corte grandemente onorato (1). Rispondeva il doge : dolersi della nemicizia tra i due re dannosa a tutta cristianità : non potersi però mandare le galee perchè i Turchi si faceano sempre più formidabili e la Repubblica avea a frenarne l’impeto a comune vantaggio : non parergli conveniente lo scrivere ai Genovesi : ringraziare del resto e aggradirebbe sommamente i privilegi che la maestà sua volesse concedere ai Veneziani, com’era del pari assai riconoscente alle cortesi espressioni verso i suoi figliuoli. Nell’ anno 1342 veniva rinnovato il trattato di tregua e di commercio con Giovanni Paleologo imperatore di Costantinopoli (2). La condizione dell’ impero era miserrima. Diviso d’opinioni religiose circa all’unione colla Chiesa cattolica, fino dai tempi di Michele Paleologo ; esposto alle correrie dei Catalani, truppe di avventurieri e mercenarii che aveano servito nelle guerre di Spagna, di Francia e d’Inghilterra ; in guerra con Slavi, Bulgari, Cumani, coi baroni latini che tenevano ancora parecchie terre ed isole, coi cavalieri di s. Giovanni, il cui gran maestro Folco di Vi Ilare t erasi impadronito dell’ isola di Rodi (1310) : ma soprattutto sempre più angustiato dagli Ottomani, che andavano avanzando in Europa, la sua esistenza era ad ogni momento minacciata. A ciò aggiungevansi le solite ambizioni, le discordie, i disordini nella famiglia imperiale, le usurpazioni (1) Lorenzo de Monacis. Il privilegio di Odoardo ai Venez. (27 aprile 1340). Communi. Ili, 171, (2) Pacta III, 160,