89 mente decretata la demolizione di due terze parti del palazzo di Marco e Pietro Quirini a Rialto, rimanendo in piedi solo la parte di Giovanni, tenutosi lontano dalla congiura ; però essendo insorte questioni e difficoltà circa alla determinazione dei rispettivi confini, fu la proprietà di Giovanni comperata dal Comune e tutto 1’ edifìzio convertito ad uso delle Beccarie (1). Inoltre nel dicembre di quell’anno 1310 fu ordinato che fossero tolti e cancellati tutti gli stemmi Tiepolo e Quirini e che le loro famiglie avessero a mutarli (2). Ad assicurare la città, facendosi ogni dì più sentire il bisogno d’un tribunale attivo, vigilante, munito di poteri eccezionali per la salvezza della Repubblica, fu il 10 luglio portata nel maggior Consiglio la seguente proposizione : « Che per le occorse novità e per quanto alle medesime si riferisse o potesse riferirsi, si avesse ad incaricare il Consiglio dei XV (3), insieme coi Capi della Quarantia, di potere per gl’ indicati oggetti spendere e provvedere, ordinare e fare quando credessero opportuno, e tutto che fosse per essi operato in detto argomento avesse a stimarsi approvato come se fosse fatto dal Maggior Consiglio ». Parve fosse troppo numeroso il consesso, e d’altronde, (1) Decreto del Cohs. X 29 lug. 1310 e Presb. 6 nov. 1310, p. 91, t.° (2) Era lo stemma dei Quirini dapprima a quartieri d’oro e rossi, e fu tramutato e ridotto in due parti per la laighezza, mettendo nella superiore tre stelle d’oro in campo azzurro, e la inferiore tutta rossa, nella quale però quelli della famiglia che non entrarono nella congiura impetrarono di mettere un B bianco, a significare ch’erano sempre stati buoni e fedeli. Lo stemma Tiepolo, che era un castello d’argento con due torri in campo azzurro, fu cambiato con altro in cui vedevasi invece un corno di capra. « E non solo in tutt’ i luoghi privati e profani furono mutate tutte le insegne dei Tiepoli, ma nei pubblici e nei sacri e nella Sala del Gran Consiglio all’immagine di Giacomo e Lorenzo Tiepolo dogi e nelle sepolture poste nel vestibolo della chiesa de’Ss.ti Giovanni e Paolo ». Cronaca Barbaro. E ciòvedesi ancora. (3) Era stato eletto per le cose della guerra di Ferrara e di Zara e si trova confermato ancora il 27 settemb. 1810. Presbiter, p. 85 t.°