250 Andarono pure ambasciatori al marchese di Ferrara (1), ad Antonio e Bartolomeo della Scala, a Barnabò Visconti (2), ma poco oltre alle promesse ottenevano. Treviso intanto assalita, era valorosamente difesa da Pietro Emo ; e Marino Soranzo s’ avanzava fin sotto Feltre, prendeva la chiusa di Quer, facendo uso delle bombardelle, specie di cannone, il quale cominciavasi allora a costumare (3). Ma non fu pari 1’ ardore spiegato dal Soi'anzo nella difesa di quel passo importante, ed avendolo ceduto troppo facilmente a Leopoldo, fu condannato ad un’ ammenda, e a non poter essere eletto per cinque anni nè capitano, nè provveditore, nè governatore in alcun luogo del dominio (4). Per avere un valente capitano generale da terra, fu mandato Nicolò Morosini a Faenza ad assoldarvi il famoso venturiero inglese Giovanni Hakwood colla sua compagnia, ma non si potè concludere il contratto per le esorbitanti pretensioni di quel capitano, allora al servigio della Chiesa contro la Romagna ribellata, contro i Faentini ed i Visconti. Fu quindi assoldato invece Jacopo de’ Cavalli colla paga di settecento ducati d’oro il mese. Intanto gli Austriaci avanzavano pel passo della Scala, mal custodito da Francesco da Carrara. Ne levò grandi lagnarle la Repubblica, ed egli allora, temendo di attirarsi nuovamente addosso la guerra, promise il 6 agosto 1376 di somministrare quattrocento elmetti e trecento fanti di sussidio e di chiudere i passi, ottenendone in compenso la Valsugana ed il castello di Primier, conquistati che fossero al nemico ; Feltre e Civi-dale sarebbero però della Repubblica, la quale dal canto suo pace curri Co~i Venet. teneatur Vicarius generalis Paduae dns Fr. de Carrariae esse in liga cuvi Coi. Venet. contra ipsos duces Au-striae. Pacta Tergestis c. 113. (1) Promessa di soccorso del marchese d’ Este, Comm. Vili, 12. (2) Lega 10 ott. 1377, Commem Vili, 26. (3) Caroldo dice le prime vedute in Italia. (4) 10 lugl. 1376 Misti Senato p. 1-3.