e da esser confermato dal doge ; sarebbero del resto governati secondo i proprii statuti e consuetudini . le due parti si restituirebbero scambievolmente i prigionieri, e i beni tolti e sequestrati ; a Natale e Pasqua sarebbe cantato l’inno pel doge (secondo la formula bizantina) : nulli sarebbero tutt’ i patti contrarii a questa convenzione : si ad oprerebbero i Zaratini a far sì che il bano Maladino rinunciasse al titolo di conte di Zara; manderebbero ogni anno alle calende di marzo a Venezia centocinquanta iperperi o 1 equivalente in buone pelli di coniglio ; non darebbero soccoiso a’pirati; facendo Venezia esercito fino a Ragusa, Zara fornirebbe per suo contingente cinquecento uomini : sarebbe amica degli amici, nemica dei nemici della Repubblica ; non farebbe nuove fortificazioni; avrebbero i Veneziani libertà del commercio ; tutti gli ufficiali di Zara sarebbero eletti dalla città. Patti erano questi, come appena dopo la più splendida vittoria sarebbersi potuti ottenere, ma a cui si trovarono ridotti i Zaratini per la trama di Dalmasìo sventata e per 1’ abbandono del Maladino. Quegli, non trovandosi naturalmente troppo bene in Zara, dopo che era ritornata in p0_ tere dei Veneziani, domandò d’essere, secondo i patti, trasportato in Puglia, ma i comandanti veneziani vi si rifiatavano fintantoché non avesse restituito quanto avea avuto in anticipazione dalla Repubblica (1). Alfine potè imbarcarsi, jna per insorta burrasca perdette tutte le sue ricchezze, salvando a mala pena la vita, giusto castigo a quella cupidi, già che condotto 1’ avea al tradimento. A ricompensare la fedeltà di Lelio, fu fatto Contesta- (1) 1313 set. in Concilio Quindecim : Quoti scribatur Dno n inasio q. satinfciciat vro Comuni de. nostra correda, pane et 11, victualibus. Ed inoltre : Quod scribatur nostri» capitane*s et pr,J° bus qui per omnem modum habeant Ugna Dui Dalmasii sìcut nn