31 di più santo che difendere e salvare la patria e i diritti dei suoi cittadini ; non doversi però permettere che la passione prevalga alla rettitudine del giudizio : non intender egli di difendere il doge nè i suoi procedimenti, nè i fatti seguiti, solo ricordare che quei procedimenti erano stati approvati e sanciti dai Consigli ; che i brogli, le preghiere, le corruzioni, i mezzi d’ogni maniera adoperati ad entrare nel Maggior Consiglio aveano chiesto assolutamente una opportuna riforma: la guerra stessa di Ferrara essere stata lungamente discussa, e colla maggioranza dei suffragi presa e condotta. u A che dunque tumultuare ? a che mettere a pericolo i beni, le vite di tanti cittadini ? A che, diciamolo pure, eccitare la guerra civile ? Sperate aver il popolo favorevole ? Ma il popolo, come a tutti è noto, .è cosa vana ed instabile, donde avviene che chi si appoggia e ferma su di lui certamente cade, rovina e precipita del tutto. E l’esempio ne abbiamo pur troppo chiaro in Marin Bocconio Veniva poi in sul conchiudere supplicando di desistere dal biasimevole divisamente, appigliassero alle vie di ordine, di giustizia, più per queste e più lodevolmente ottenersi, che per la forza (1). Il rispetto di che godeva Jacopo Quirini, per la canuta età, pel senno, per l’eminente suo posto, fece che i congiurati non osassero contraddirgli e mostrassero anzi piegarsi alle sue ragioni e dimettere ogni sedizioso proponimento. Lasciarono adunque che il Quirini partisse per Costantinopoli avanti di venire ad alcuna aperta manifestazione dei neri disegni che nella mente loro covavano, e per l’effettuazione de’ quali andavano intanto preparando copertamente ogni cosa. Fu convenuto che la domenica 14 giugno in sul fare dell’alba i congiurati, raccoltisi intanto nel corso della notte in casa Quirini, farebbero impeto improvvisamente da (I) Ho seguito principalmente la Cronaca del Barbaro.