151 quindi dalla Repubblica riammessi in grazia, ottenevano sicurezza delle persone e delle proprietà, ma le fortezze furono demolite : quattrocento pedoni e dugento cavalli restavano di presidio : Marco Giustinian ebbe il reggimento della città come conte e capitano. Tal fine ebbe codesta nuova rivolta di Zara, che gli storici veneziani dicono la settima. Ma nuove complicazioni succedevano intanto nel Levante. Luogo di vivissimo commercio era stato ai Veneziani, fino dal secolo XIII, la Crimea, ed abbiamo documento del-1’ esistenza de’ loro consoli a Soldaja, allora porto principale di quella penisola, fino dal 1287 (1). Colà si portavano dalla Russia gli ermellini ed altre pelliccio, dai Turchi tele di cotone, drappi di seta ed armi : da Astracan vi arrivavano le carovane colle merci delle Indie. Attirati da tanti vantaggi cominciarono a frequentare quelle parti anche i Genovesi e vi piantarono loro stabilimenti. Nella guerra del 1296 tra le due Repubbliche furono quegli stabilimenti distrutti da Giovanni Soranzo, ma nella pace di poi conchiusa, potè Genova ristabilire le sue fattorie, dalle quali ebbe a poco a poco origine la città di Caffa. Allora unagara a chi potesse ottenere maggiori vantaggi, e i Veneziani seppero procacciarsi da Cotelamur, signore di quelle parti, nuovi privilegi a Soldaja, col mezzo degli ambasciatori Zanin Querini e Francesco Bon, come altresì altri proficui patti conseguirono da Usbek, imperatore dei Tartari, nel novembre del 1383 (2). Tutto questo destava naturalmente l’invidia de’ Genovesi e parecchi disgusti erano avvenuti, e parecchi danni il) Itera quod Consul iturus in Soldadiam sit ad anmim unum.. Libro Zanata, 4 apr. 1287, ed era in pari tempo Consul Gazariae, cioè di tutta la Crimea. Cerberus pag. 106 all’ archivio (2) Pachi III, 226.