152 aveano i Veneziani sofferto da parte dei loro rivali, quando ad evitare di peggio s’ accordarono in un trattato del 1342 (1). Altro trattato segnarono i Veneziani nell’ anno seguente con Zanibek, principe di quelle parti, in virtù del quale ottennero separato quartiere ; che le loro liti con alcuno del paese fossero giudicate dal loro Console insieme con un giudice della terra ; che i beni dei naufraghi avessero ad essere sicuri ; godrebbero di certe esenzioni e agevolezze nelle gabelle ecc. (2). Se non che insorta una rissa coi Tartari, e parecchi restandone uccisi, tutti si sollevarono contro Genovesi e Veneziani, ne frucidarono parecchi, gli altri spogliarono e cacciarono (3). La comune sciagura fece tacere ogni gelosia e nel desiderio della comune vendetta, il doge di Genova Simone Boccanegra mandò nel 1344 Corrado Cigala suo ambasciatore a Venezia (4) per concludere una lega contro Zanibek. Fu quindi stabilito che Marco B-uzini e Giovanni Steno si recherebbero a Caffa, allora possedute dai Genovesi, e colà si abboccherebbero cogli ambasciatori speditivi ugualmente da Genova, intorno a ciò che fosse stimato opportuno nelle attuali condizioni (5) ; che ove non si potesse ottener giustizia alla Tana, si avesse a ricorrere allo stesso impe-rator dei Tartari ; che le due repubbliche avessero a sostenersi reciprocamente ; al caso venisse loro rifiutata una giusta soddisfazione, sospenderebbero ogni commercio coi (1) Commem. Ili, 219. (2) Pacta III, 23G. (3) Anno ipso (1343) Januenses et Veneti de partibus maris Ta-nae vulgariter appellatis, pulsi et expoliati fuerunt per Tartaros omnibus bonis suis et magnum Januenses receperunt damnum tam in personisque quam in aere. [Inde magna est orta discordia inter Januenses et imperatorem Gazariae, Soldajae, Goiceti et Tanae. Stella, Ann. di Gen. Caresini, Contili, al Dand. (4) Commem. IV, c. 67, 92. (5) Misto Senato 12 giug. 1344 p. 30.