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UNGHERIA
 capo a fondo, rivendite di carne, sfoggio dei pingui pascoli ungheresi. Buoi, vitelli, maiali, pecore, agnelli, sono appesi e squartati in modo compassionevole.
  Provi uno stringimento al cuore, allorché posi l’occhio sui vitellini, sui maialini da latte che sembrano ancora palpitare sotto la leggera peluria e paiono invocare pietà con i musetti rosei e gli occhietti spenti.
  Eppure in Ungheria ce n’è il massimo consumo : gli Ungheresi hanno anzi un’abilità speciale nel cucinare i piatti di carne e nel preparare i salumi di fama mondiale. I maialini sono il loro cibo prelibato, specialmente nell’occasioue del capo d’anno allorché si aggiunge la tradizione.
  Dall’ala sinistra del mercato spira un odorino appetitoso di pane caldo, infatti, volgendomi, ammiro le belle forme rosso brune, alcune delle quali, già tagliate sul banco, mostrano la bianchezza della farina e rivelano, con l’aspetto soffice, la lavorazione perfetta. Ci sono pagnotte di tre, quattro, cinque chili e via via fino ad arrivare ai piccoli panini al burro di tutte le forme e dimensioni ; lunghi, tondi, a guisa di cornetti, di trecce, di ciambelle.
  Una specialità ungherese è il pane cosparso di sale e di oppio, oppure di sale e di anice, ma un