244 stipendi Francesco degli Ordelafii ed il 3 marzo 1373 (1) Giberto da Correggio ; fortificarono e ben munirono le loro terre in Trivigiana ed in Istria, essendo ajiche questa minacciata dagli Ungheri. A persuasione di Taddeo Giusti-nian, il Carrara mandò alcune proposizioni, ma non si potè venire a conclusione chiedendo la Repubblica ducati trecen-tomila per le spese della guerra, la torre del Curan ed Oriago, demolisse il Carrara le fortezze che potessero minacciare i possedimenti veneziani e non" potesse erigerne di nuove ; venisse egli stesso a chiedere perdono a Venezia. Così sciolta ogni trattativa fu rimessala decisione nella sorte delle armi. I Veneziani toccarono grave sconfitta a Fossa nuova (2), ove ben trenta nobili furono fatti prigionieri; la malaria altresì decimavali. Tuttavia ricevuti opportuni rinforzi, Pietro della Fontana, governatore dell’esercito, mosse incontro agli Ungheri che comandati dallo stesso Voivoda di Tran-silvania, nipote del re Lodovico, venivano ad assalire una bastita veneziana. Dopo aver animati i suoi con breve ma vigoroso discorso in cui richiamava loro alla mente le ingiurie, i tradimenti del Carrara, e mostrava come nelle lor braccia stesse la salute della patria, ordinò ricevessero a piè fermo i nemici colle mazze ferrate e cogli stocchi, ammazzandone i cavalli. Fu con entusiasmo obbedito, il nemico venne messo in piena rotta, rimasero ai Veneziani le bandiere del re ungherese è del Carrara, lo stesso Voivoda Stefano ed altri principali dell’ esercito furon presi (3) e mandati a Venezia trovarono amorevole trattamento: il Voivoda ebbe stanza nel palazzo ducale, gli altri a s. Biagio ; ai * (1) Paolo Morosini p. 302 e Caroldo. (2) Caroldo, Cod. CXXVIII, p. 366. (3) Hist. vìctor . . . de Paduanis et Hungaris et Transtilvanìs cum Voivoda. Paota Y, 8.