84 Marino Zorzi, doge li. 1311. sue infermità (1). Ora innalzato al seggio ducale il 20 agosto 1311 fra i varii capitoli riformati o aggiunti alla Promissione ebbe a giurare anche quello di non portare alcuna alterazione a quanto era stato decretato relativamente al trad'tore Tiepolo e ai suoi seguaci (2). Così assumeva Marino Zorzi il governo della Repubblica che tenne per soli dieci mesi, in tempi in cui grandi rivolgimenti succedevano^ in Italia. Nei primi anni del secolo XIY tante infatti furono le rivoluzioni in tutte le provincie d’Italia che, come scrive il Sismondi, « per quanto vi si attenda, non si giunge a conoscerne i particolari, pei quali soltanto si può acquistare una sufficiente idea della più complicata storia del mondo. Al fissare la prima volta lo sguardo su questo tratto di storia, forza è rimaner colpiti da quella medesima specie di vertigine che desta il contemplare da un alto colle una moltitudine che si muova sulla pianura, vi si accalchi ed accorra ora in questa parte ora in quella : tutti gl’ individui veggonsi animati da un rapido e continuo movimento ; ignote passioni li fanno agire, s’incalzano, si attraversano, si oltrepassano, si combattono per modo che 1’ occhio non può tenere lor dietro, nè distinguere gli uni dagli altri (3) ». Erano fazioni interne di Guelfi e Ghibellini, di Bianchi e Neri, di famiglie contro famiglie : erano città che combattevano contro città, capitani di ventura contro altri ca- (1) Libro Presbiter 147, t. (2) 1311 ag. 18. Item q. addatur in promissionflrùe q. Dnus Dux non permittet q. aliqna pars possit poni in aliquo consilio, per quam possit remocari nec cancellari, nec miniti, nec miliari aliquid de iis que continentur in consiliis captis cantra Bajamontem Theu.polo pessimvm proditorem et ejus sequaces et participes illius sceleratae prodiiionis per eos factae in die Beati Viti aliquo modo rei ingenio illor. scilicet, qui sunt de. Venetiis forbottiti rei erunt per formas ipsor. ccnsilior. non obstante aliquo pimelo vel capitulopremissiovis snàe. Presiti., p. 140. (3) Sismondi, St. delle Repub. italiane.