47 trame che continuamente si succedevano nell’ interno. Sco-privansi intelligenze secreto ; Nicolò Quirini, colto fuori del suo confine, era stato già ucciso a Padova (17 die. 1320) e pubblicatane la morte a Rialto (1) : a sua moglie fu concesso di tornare a Venezia, ma coll’ordine di tenersi chiusa in un monastero (2). StefanoManolesso, che aveva avuto un colloquio col traditore Tiepolo, fu condannato nel capo (3) : infine scriveva il Consiglio dei Dieci ai Proveditori in Sla-vonia (12 giugno 1322) che arrestassero Bajamonte e per qualunque modo facessero d’averlo nelle mani (4). Noi lo vediamo quindi vagare dall’una all’ altra città, sempre in pericolo della vita ; chiuso una volta nel castello del Voivoda Giorgio, seppe sottrarsi e tornò a Zara (5), ove venne a trovarlo un’ ambasciata di Bolognesi (6) profferendogli il capitanato in quelle guerre di guelfi e ghibellini che insanguinavano allora ogni città d’Italia (7). Scrisse allora il Consiglio dei Dieci ai conti di Trau, Sebenico e Ragusa stessero bene sulle guardie (16 giugno 1335), scrisse parimenti al Comune di Zara : aver avuto sicure notizie del-1’ arrivo di quegli ambasciatori e della loro commissione ; maravigliarsi grandemente che sieno stati accolti ed ospitati in Zara ; più ancora che sia stato loro concesso di aver un colloqixio col traditore ; essere ciò contrario ai patti tra la Repubblica e Zara: avessero dunque i giudici ed il Comune entro a dieci giorni a giustificarsi ; fosse da questo momento tronca ogni relazione coi ribelli (8). E un editto (1) Libro Misti II, 109. (2) 4 febb. 1321-2 ib. p. 111. (3) Maggio 1322 ibid. p. 122. (4^ Ibid, p. 123. (5) 20 fobb. 1325, ibid. p. 156, t.° (6) Narra il Gherardacci, St. di Bologna, p. 63, che i Ghibellini nel 1326 assalirono Bologna. (7) 17 giugno 1325. Misti III, p. 2 e 14 e 28 agosto, p. 10. (8) Cod. XXX cl. XIV, lat. alla Marciana p. 53.