LA VITA NELLA PUSZTA l6l dai suoceri che l’accolgono con molte cerimonie e le offrono un grande banchetto. Verso sera si ritorna a casa della sposa per prelevare la dote e lo sposo cerca intanto di rapire di soppiatto qualche oggetto o indumento intimo della ragazza, perchè ciò è di buon augurio. Poi i più intimi nella festa salgono su un gran carro addobbato e infiorato ; siedono a cas -setta lo sposo e il procuratore che, naturalmente, in tutto ha la preminenza. Attraversano il villaggio, seguiti da una folla rumorosa ed accolgono auguri, fiori, occhiate compiacenti ed invidiose ; poi, appena fuori, spesso inebriati per il troppo vino, si danno a corsa sfrenata, pazzesca, che non di rado è causa di gravi disgrazie, cou cui infelicemente si chiude la festa. Il giorno dopo si celebra il matrimonio religioso e finalmente gli sposi prendono possesso della loro abitazione. Ma, prima d’inneggiare alla solitudine, debbono dare anch’essi un sontuoso banchetto a cui,oltre i pochi regolarmente invitati, interviene anche una folla scroccona che mangia e beve a sazietà. Accade talvolta che da dieci commensali si arrivi a ottanta, cento ed anche più. Il pranzo, per l’occasione, ha il suo menll il