183 le donne perfino nelle chiese (1). Forse tra quei giovani fu anche lo Steno, ma nulla ne dicono i documenti (2). Mentre così stavano le cose vuoisi accadesse altro avvenimento, che sebbene estraneo a principio al fatto, dovea poi dare l’impulso alla congiura. Andò un giorno Marco Barbaro patrizio all’arsenale, e chiedendo ai patroni alcuna cosa che quelli non potevano concedere, chiamarono 1’ ammiraglio Stefano Ghiazza, detto Gisello (3), uomo in grande credito tra il popolo, il quale trovò altresì non potersi acconsentire a quanto il patrizio desiderava. Questi, sdegnato, cominciò un alterco, nel calore del quale lasciatosi andare alle vie di fatto, percosse Gisello in faccia, e il ferì con un grosso anello. Andò quindi 1’ ammiraglio a lagnarsene al doge, querelandosi che 1’ alterigia di quei del Consiglio fosse giunta a tanto di voler che si facesse quel che non si poteva, ed usando anche modi violenti e maneschi, coni’ era a lui avvenuto, e pochi giorni innanzi similmente a Bertucci Isarello, padron di barca, cui Giovanni Dandolo, pagatore alla Camera dell’armamento, avea maltrattato. Esser quindi necessario, diceva, metter riparo a tanta tracotanza, altrimenti il povero popolo sarebbe considerato come fango e maltrattato a capriccio. Il doge mostrò prender viva parte all’ avvenimento, ma disse essere ornai tale la prepotenza dei nobili che a lui stesso, benché doge, non faceano giustizia, come nel fatto dello Steno si era veduto. Il Gisello, (1) Lungo elenco di giovani nobili condannati (nel Misto Senato p. il in data ‘28 maggio 1372) per insulti fatti alle schiave ed altre donne nella chiesa di s. Marco il di dell’ Ascensione. (2) Nè nei Registri del Cons. de’ X, nè nei libri intitolati Raspe, nè nella Quarantia Criminale si trova cenno di questa faccenda, però in quest’ ultimo mancano gli anni 1355-1367. (3) Di questo Gisello non trovasi menzione nel libro del Cons. de’ X, e tutto ciò è forse una storiella, ma bene è in essa rappresentato il fare superbo e violento dei nobili, non ancora contenuto dal detto Consiglio.